Ue – Continua lite Parlamento-Consiglio su controllo frontiere
Giovedì, Giugno 14th / 2012
– di Sergio Basile –
Parlamento europeo / Consiglio Ue / Controllo frontiere / Schengen / Flussi di persone e beni / Trattato di Lisbona
Nell'Ue continua lo scontro tra Parlamento
e Consiglio sul controllo delle frontiere
Il Presidente Martin Schulz blocca le trattative
Europarlamento - Schulz interrompe le trattative col Consiglio Ue sul controllo delle frontiere
Strasburgo – A tenere banco nella città francese che ospita la sede delle assemblee plenarie dell'Europarlamento, ancora il caso Schengen: cioè la delicata questione del controllo dei flussi attraverso le frontiere dell'Unione europea. L'Eurocamera, nelle scorse ore ha di fatto sospeso ogni trattativa con il Consiglio Ue (istituzione Ue che come noto coinvolge i 27 primi ministri degli stati membri dell'Unione). I punti della discordia sarebbero cinque dossier relativi a temi quali gli affari interni e la giustizia. Tale braccio di ferro continuerà – secondo il Presidente del Parlamento europeo, il tedesco Martin Schulz – finché i governi non ritorneranno sui propri passi decidendo di riammettere il Parlamento nella "valutazione dei motivi di ripristino delle frontiere": Parlamento europeo che era stato estremesso da ogni competenza sul controllo dell'Area di libera circolazione di persone e beni dal Consiglio dei ministri degli interni una settimana orsono, il quale aveva deciso arbitrariamente di cambiare la base legale degli accortdi sul controllo delle frontiere, escludendo il Parlamento dal sistema legislativo di codecisione previsto dal Trattato di Lisbona.
I governi vorrebbero tornare a regolare in autonomia le frontiere
Tale mossa, di fatto, permetterebbe ai governi di decidere in autonomia per quali ''motivi eccezionali'' ristabilire le frontiere interne limitando la circolazione interna tra uno stato e l'altro. Schulz vorrebbe con tale forma di contestazione riaffermare invece il diritto di Strasburgo di metter mano e voce sulla delicata questione, sostenendo che la volontà sarebbe unanime per tutti i gruppi parlamentari, tranne i conservatori (indipendenti) britannici. ''Nessun Parlamento del mondo – ha sbottato nelle scorse ore Martin Schulz – permetterebbe di essere escluso dal processo legislativo mentre esso è in corso''. Anche se d'altra parte, ricordiamo all'egregio presidente che l'Europarlamento resta pur sempre un'assemblea parlamentare anomala, in quanto non dotata di poteri legislativi, ma solo – per lo più – consultivi e di proposta. Un altro importantissimo dossier "bloccato" è quello relativo al cosiddetto "pericolo degli attacchi informatici". Vedremo come si evolverà la faccenda nella prossima settimana. Ciò, in attesa che si pronunzi la Corte di Giustizia europea, che sarà chiamata a risolvere la diatriba che, come al solito, è causata anche da motivazioni economiche.
Sergio Basile (Copyright © 2012 Qui Europa)