Venerdì, Ottobre 24th/ 2014
– di Don Floriano Pellegrini e Sergio Basile –
Lunedì, Dicembre 24th/ 2012
– di Sergio Basile e Vincenzo Folino –
Nuove tensioni Usa-Russia / Washington / Moscow / Mosca / Russia / Usa / Perestroika / Barack Obama / Vladimir Putin / Tensioni / World Trade Center / Guerra in Iraq / lista Magnitsky/ Norberto Bobbio / Jürgen Habermas / Reuters / Scacchiere / Strategia / Armi d distruzione di Massa / Siria / Giambattista Vico / Corsi e Ricorsi storici / Guerra Fredda / scontro ideologico del XX secolo / rispetto dei diritti umani / Medioriente / Noam Chomsky / Norberto Bobbio / uso strumentale del diritto / strumentalizzazioni vergognose / applicazioni parziali / Diritti umani / Lista Magnitsky / legge Dima Yakovlev / Duma / Adozione di bambini russi da famiglie americane / Gazprom / North Stream / South Stream e Blue Stream / Buon Natale / Valori Spirituali e Morali / Reagan / Bush / questione irachena / Questione georgiana /
Nuove tensioni Usa-Russia – Ecco cosa si
nasconde dietro la Geopolitica
Il punto di "Qui Europa" e la questione dei Diritti
e della democrazia in Bobbio e Habermas
Intanto via libera degli Usa alla "Lista Magnitsky".
Mosca risponde con la "Legge Dima Yaklovev"
Washington, Mosca – Stati Uniti vs Russia. Periodicamente l'alterco si ripete. Un ricorso storico di "vichiana memoria" che di volta in volta riaffiora prepotentemente sulla scena internazionale, tra giochi di potere e geopolitica, per il controllo dello scacchiere globale chiamato mondo. La storia di questi due paesi, o meglio i loro rapporti/scontri, saranno certamente noti ai più: una storia fatta di rivalità (reale o apparente) e di ambiguità fin dal periodo della "Guerra Fredda" e ancor prima. Un rapporto costellato e caratterizzato da guerre, aspri contrasti, ma anche accordi segreti ed inciuci sottobanco. Vedi "Perestroika". Un racconto che ha segnato il mondo per come lo conosciamo oggi, tracciandone i confini, e che più di ogni altra cosa ha personificato lo scontro ideologico del XX secolo. Si tratta della storia di due colossi economici, di missili e di sottomarini. Una storia sempre attuale. Una storia di tensioni che – come detto – ciclicamente tornano alla ribalta della scena mondiale. Una storia che si è ripetuta con un "punto di massimo" solo qualche giorno fa, in occasione di una grande conferenza internazionale tenuta a Mosca nel palazzo del World Trade Center.
Barack Obama e la "Lista Magnitsky"
In realtà, come precisato dallo stesso Putin, i “problemi” (quelli veri e non "montati" da Hollywood) tra la Russia e gli Usa “sono iniziati con la guerra in Iraq”, ed in seguito al conflitto si è assistito ad un lineare e drastico peggioramento delle loro relazioni bilaterali. Situazione che si è riaccesa nei giorni scorsi, quando Barack Obama ha firmato la cosiddetta “lista Magnitsky”, un provvedimento che vieta l’ingresso negli Usa dei funzionari russi implicati nella morte del giovane ed omonimo avvocato russo (scomparso in carcere, a Mosca, nel 2009) o, più in generale, a chi ha commesso gravi violazioni per quanto attiene, al cosiddetto "rispetto dei diritti umani". Anche se mai parola fu più abusata! Ma si sa, quando si parla di diritti e di Usa il terreno è sempre fortemente minato. E le guerre finora condotte in Medioriente ce lo insegnano. Molti sono stati gli autori che hanno affrontato l'argomento. Tra di essi Noam Chomsky, Norberto Bobbio e Jürgen Habermas. Come ci insegna lo stesso indimenticato Norberto Bobbio – affrontando il tema dell'imperialismo Occidentale (e non solo) in opere come l'"Età dei Diritti"e "Destra e Sinistra" – l'arma del diritto si è oggi trasformata in un mezzo di giustificazione ed espansionismo in dote ai signori del neocolonialismo. E ciò in un gioco mediatico che tenta di indebolire le posizioni dei paesi dissidenti o contrari a queste logiche di potere, utilizzando la retorica ed i luoghi comuni. Come sostiene lo stesso Bobbio in "Destra e Sinistra": "Se volete far tacere il cittadino che protesta, che ha ancora la capacità d'indignarsi, dite che fa del moralismo. È spacciato".
Una questione aperta – Diritti, Democrazia e Colonialismo
Secondo Bobbio, infatti, "la Tolleranza nasce da un accordo e dura quanto dura l'accordo. La Mitezza (per contro) è una donazione e non ha limiti prestabiliti e obbligati". Vedi – ad esempio – l'evoluzione e lo stravolgimento dei rapporti tra Casa Bianca e governo Iracheno, nel passaggio tra l'amministrazione Reagan e quella della dinastia Bush: come si dice, "dalle stelle alle stalle"… dalle lodi e all'amicizia, all'annientamento totale. E il tutto attraverso l'uso strumentale delle parole "diritto" e "democrazia"). D'altra parte – ci chiediamo – come è possibile parlare di libertà oggi nell'Occidente capitalistico e soggiogato da crisi economiche indotte? "È chiaro – sostiene Bobbio in "Destra e Sinistra" – che l'ideale della totale libertà non esiste in nessuna società. Insomma, ci sono maggiori e minori approssimazioni a questa idea della società libera". Come dargli torto? Come giustificare allora espressioni come "esportazione della Democrazia in Medioriente"? Chi offre la patente di legittimità ai signori della guerra per allungae le mani su intere macroaree continentali, usando il pretesto del diritto e della "Democrazia", o magari di "sommosse pilotate"? (Vedi magheggi dell'Otpor – leggi aticolo in allegato – "NWO e Strategie contro la ussia di Vladimir Putin").
Il punto di vista di Habermas
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/societa/frase-81238?f=a:2451>
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/ateismo/frase-99362?f=a:2451>
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/saggezza/frase-102221?f=a:2451> da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/saggezza/frase-102222?f=a:2451>
In effetti conforto alle nostre tesi ci viene anche dagli scitti del filosofo tedesco Jürgen Habermas, quando scrive in maniera davvero magistrale: "Indipendentemente dal loro sfondo culturale, tutti i partecipanti sanno benissimo – sul piano intuitivo – che non potrà mai nascere nessun consenso fondato sulla convinzione finché tra i partecipanti alla comunicazione non sussistano relazioni di simmetria, vale a dire che attengano al riconoscimento reciproco, alla scambievole assunzione-di-prospettiva, alla disponibilità comune a considerare le proprie tradizioni anche con gli occhi di un estraneo, nonché ad imparare gli uni dagli altri, e cosí via. Su questo fondamento – continua Habermas – diventa possibile criticare non soltanto versioni selettive, interpretazioni tendenziose e applicazioni parziali dei diritti umani, ma – denuncia il folosofo tedesco – anche quelle loro strumentalizzazioni vergognose che – dando copertura universalistica ad interessi particolari – hanno finito per fare credere che l'intero senso dei diritti umani fosse riconducibile al loro abuso".
Due Osservazioni
Le osservazioni che si possono trarre da quanto detto sono almeno due: 1) l'idea di una imposizione con la forza (enforcement) dei diritti umani si presenta come un progetto altamente discutibile ed esposto a mille abusi; 2) la tesi secondo la quale oggi un simile compito (democratizzazione) possa essere affidato in gestione temporanea ad un paese – o gruppo di paesi, o alleanze militari (vedi Nato) – mediante "autoinvesitura" è del tutto inaccettabile e deleterio. Specie in una società complessa come quella odierna, dove l'imperialismo occidentale (dietro la grottesca maschera di una pseudo-democrazia) sta potando alla nascita di un mondo unipolare, di un unico omogeneizzato, di un "Nuovo Ordine Mondiale" contrassegnato dalla presenza di un leader ammantatosi di un'aurea eterea di "Democrazia". Una sola superpotenza dai caratteri spiccatamente imperialistici: gli Usa. Senza nulla nascondere e tacere, ovviamente, ai metodi non proprio "democratici" utilizzati dei russi (per usare un eufemismo) ed adottati in regioni come la Cecenia. Ma questa è un'altra storia.
Alla base delle tensioni Usa-Russia
Alla luce di quanto detto e tornando ai fatti (dopo questa doverosa digressione) comprendiamo forse meglio (media di regime a parte) cosa si nasconda dietro le nuove tensioni Usa-Russia. Come riportato dalla francese Reuters l'atteggiamento della Casa Bianca, ha provocato l’inevitabile ira di Mosca, che ha portato il Parlamento russo, la Duma, pochi giorni addietro, ad approvare un disegno di legge in risposta al provvedimento predisposto dalla White House. Si tratta della "legge Dima Yakovlev” (riguardante l’eventuale divieto di adozione di bambini russi da parte delle famiglie americane), un provvedimento che il presidente del Cremlino deve ancora decidere se firmare o meno. In ogni caso Putin ha voluto fare alcune precisazioni, sostenendo che il vero problema “riguarda il modo in cui le autorità americane reagiscono ai problemi di politica estea (…) crediamo – ha dichiarato ancora Putin, nelle scorse ore – che questo atteggiamento non sia compatibile né con lo spirito né con la lettura degli accordi che noi firmiamo ed abbiamo firmato con gli Stati Uniti”. In ogni caso, nonostante questa piccola crisi diplomatica, Barack Obama dovrebbe andare probabilmente in visita ufficiale in Russia nella prima metà del 2013, con l'obiettivo – almeno quello dichiarato – di migliorare i rapporti tra i due Paesi, ancora evidentemente “troppo” difficili.
Europa-Russia
D’altra parte Putin, nel corso della medesima conferenza stampa, non ha tralasciato di affrontare altre importanti questioni, come quella delle relazioni economiche con l’Europa. A proposito ha voluto rammentare i grandi passi avanti fatti dalla Russia per quanto riguarda le opere infrastrutturali legate alle forniture di gas naturale. Vedi Gazprom: la più grande compagnia russa ed il maggiore estrattore al mondo di gas naturale, la quale – come trattato in divesi articoli dall'Osservatorio Nazionale "Qui Europa" – sta attivamente sviluppando la sua infrastruttura nel continente europeo: si pensi ad esempio al gasdotto North Stream, attraverso il mar Baltico, e a quelli South Stream e Blue Stream, attraverso il mar Nero. Ma nella conferenza stampa tenutasi nel World Trade Center di Mosca, nei giorni scosi si è parlato anche dello sviluppo dell’Estremo Oriente, della Siria, della possibile adesione della Russia al WTO (L'Organizzazione Mondiale del Commercio) e della questione georgiana, nonché di quella iguadante regioni come l’Ossezia e l’Abkhazia.
Natale – Intanto a Mosca cade la neve
Intanto, mentre l'incertezza regna nello scacchiere intrnazionale, su Mosca cadono candidi fiocchi di neve. Fiocchi che ci ricordano come il Natale sia ormai prossimo, e che forse sarebbe ora di fare un pofondo esame di coscienza, domandandosi se ci possa essere mai Pace e Benessere diffuso nel pianeta Terra, senza contribuire in prima persona alla diffusione del vero benessere: quello spirituale e morale. L'unica forma di benessere capace davvero di legittimare il diritto ed i diritti. Buon Natale a tutti!
Sergio Basile, Vincenzo Folino (Copyright © 2012 Qui Europa)
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