Mercoledì, Aprile 3rd/ 2013
– di Giovanni Antonio Fois e Sergio Basile –
Atene, Grecia, Ue, Bce, [...]
Venerdì, Febbraio 21st/ 2014
– di Sergio Basile –
Italia, L'Aquila, Crisi, FED e BCE, Proprietà Popolare della Monbeta, Padre Quirino Salomone, Moneta-Debito, Usurocrazia internazionale, La Perdonanza, Giacinto Auriti, San Bernardino da Siena, Rerum Novarum, Papa Leone XIII, Messaggio di speranza di Padre Quirino Salomone, Costituzione e 10 comandamenti, Marx, inganni del socialismo e del comunismo, Inganni del capitalismo, La dottrina sociale della Chiesa e la liberazione dall'usura
Padre Quirino e la Verità sulla Crisi – Il Video
che sta facendo il giro del Web
Padre Quirino – espressione della Chiesa che lotta contro
l'usurocrazia dominante a fianco dei poveri e per
il bene comune
Sulla scia di San Bernardino da Siena e Giacinto Auriti
Uscire dalla "crisi" si può con la proprietà popolare
della moneta e non venendo a compromessi con
l'élite che umilia l'umanità
►Video in allegato
di Sergio Basile
Crisi – Messaggio di Speranza e Verità di Padre Quirino Salomone
Catanzaro, L'Aquila – di Sergio Basile – Da qualche giorno un video sta facendo il giro del web – vedi qui CRISI , EURO: Messaggio di speranza di Padre Quirino Salomone – raccogliendo consensi e aprendo a nuove riflessioni – e nuovi orizzonti – le menti di quanti illusoriamente, plagiati dai media di regime, credono ancora che l’attuale deriva usurocratica in atto sia frutto di una congiuntuta economica negativa o di semplici derive mercatiste che traggono genesi nella crisi dei mutui sub-prime Usa del 2007/2008 o nella sola moneta-unica. La video-denuncia – ma anche il potente messaggio di speranza racchiuso in essa – è di un frate che oserei definire di trincea, di "periferia" (pur abitando nel cuore della martoriata L'Aquila) che da anni si batte al fianco della povera gente, dei prediletti da Cristo: gli invisibili, i poveri. Si tratta di Padre Quirino Salomone, un frate sui-generis, non addomesticato ed addomesticabile, ma spinto da una irrefrenabile sete di giustizia a dire la verità sulla crisi e a non scegliere vie magari più convenienti ed ipocrite che lo possano tenere al riparo da scomode esposizioni e che lo possano spingere a tacere su macroscopici assunti ormai insopprimibili ed incontrovertibili. E ciò anche tra i settori più "prudenti" della stessa chiesa-istituzione: la crisi che stiamo vivendo è in realtà la più grande truffa di tutti i tempi. Una farsa orchestrata ed indotta ai danni di milioni, miliardi di uomini, per l’affermazione di un delirante e diabolico piano di dominio mondiale tramite quella che acuti ed onesti personaggi come Auriti e Pound chiamavano la “moneta-debito”. Cioè, la carta moneta emessa illegittimamente dalle banche centrali e assunta ingannevolmente – come vedremo – a rango di "strumento con valore creditizio…".
Un frate in trincea a favore dei poveri e degli esclusi
Ma chi è Padre Quirino? Nato in provincia di Chieti – classe '38 – e un frate francescano Ofm, giornalista pubblicista, con licenza in teologia conseguita presso l'Ateneo Lateranense in Roma. Già Rettore della Basilica di Collemaggio, Padre Quirino è anche Direttore della Rivista "La Perdonanza", periodico di storia, spiritualità e attualità del Centro Internazionale di Studi Celestiniani, nonché membro della Commissione "Giustizia, Pace e Integrità del Creato" dell'Ordine dei Frati Minori. Ma la notizia forse più rilevante, leggendo il suon ricco curriculum vitae, è probabilmente un'altra: Il francescano, guardiano della comunità di San Bernardino a L'Aquila, è custode del corpo del Santo senese. Egli vive in un'umile casa adiacente alla basilica: una chiesa circondata da installazioni di legno e ferro che riportano alla memoria i terribili fotogrammi di un terremoto che prefigura ed attualizza in maniera potente e tremenda un altro terremoto attualmente in atto: quello usurocratico della "crisi-truffa" da moneta-debito. Insomma, Padre Quirino è indubbiamente un uomo di studio, un sacerdote semplice e cordiale, ma anche un uomo abituato a stare tra i poveri e gli indigenti; un profondo conoscitore dello spirito del santo noto per aver saputo fronteggiare con successo mercanti ed usurai durante il Medioevo. Ma per comprendere a pieno il messaggio del video – che vi invitiamo a vedere e diffondere via web – è curioso notare, spulciando tra gli scritti del francescano, l'idea che lo stesso ha maturato in riferimento a due termini e concetti chiave, quali "compromesso" e "tolleranza".
Tolleranza e Compromesso
"Oggi i media – leggiamo testualmente – ci dicono che dobbiamo entrare a compromessi col sistema e con la stessa crisi. Dobiamo tollerare. Ma cosa significa tollerare?" Beh, Padre Quirino ne ha un’idea piuttosto precisa e che non lascia adito a cattive interpretazioni, luoghi comuni o giochi di parole. La verità è una: non si può tollerare l’attuale sistema, perché non si può scendere a compromessi con chi tollera il suicidio e la morte dei figli di una nazione, nel nome della moneta (debito) e dell’usura. In un recente commento – scrive e dichiara Padre Quirino, spiegando il suo personale concetto dell’espressione “tolleranza” – “Il termine porta in sé una forte carica di ambiguità. Questo tollere, questo togliere di mezzo, sbarazzarsi. Quando qualcuno mi tollera – nota il francescano – cosa mi provoca, cosa vuole da me, chi sono io per lui? Chiunque può rendersi conto di quale sottile offesa sia colpito il tollerato. Un giudizio terribilmente negativo. La tolleranza può colorarsi di furbizia fingendosi una buona opportunità per un patto vantaggioso per entrambi: io ti tollero per essere da te tollerato, ma tutti e due siamo consapevoli della precarietà del meccanismo. Nessuno dei due è contento di essere tollerato. E' in agguato la lotta per l'egemonia". "A sua volta – continua – l'egemonia ha bisogno di solidi meccanismi di difesa, ha bisogno di ostentare sicurezze tali da potersi permettere di essere, o almeno apparire, tollerante. Le diplomazie perfette tendono a dare segnali di sicurezze al punto che il cittadino medio non avverta di quanto sia integrato nell'ingranaggio del sistema".
Il faro della Rerum Novarum
Egli dunque – sulla base degli studi e dell'esperienza appresa dai suoi maestri: Gesù Cristo in primis e poi San Bernardino da Siena e Giacinto Auriti – non ammette compromessi e ci invita a non ammettere compromessi, cioè a non scendere a compromessi col "nemico" dei popoli e dell'umanità ed i suoi "illuminati" seguaci! E a non farlo – specie – quando il gioco si fa duro, crudele, e mette a repentaglio la stessa vita di milioni di uomini, ingannati, schiavizzati e costretti al suicidio in nome di quella che Papa Pio XI avrebbe definito "un'economia orribilmente crudele". Ma la fermezza del frate contro l’usurocrazia, per il bene comune e la giustizia partono da lontano. Padre Quirino da anni – bisogna dargliene atto – cerca di far passare questa verità scomoda attraverso i vari substarti sociali della sua realtà cittadina (quella aquilana) e anche al di fuori degli stretti confini della sua regione, prendendo evidentemente come modello la dottrina sociale della Chiesa, magistralmente esplicitata da Papa Leone XIII nell'enciclica "Rerum Novarum" e ripresa come modello di riferimento – in innumerevoli scritti – dallo stesso Auriti. Enciclica che – al contrario di quanto avviene oggi – protendeva per una giustizia sociale che non passasse assolutamente per l'espropriazione dell'universalità dei beni della collettività in favore di un gruppo élitario (inganno socialista, liberista e comunista) ma per l'estenzione a tutti della stessa. Quindi non lotta di classe per imporre le proprie ragioni (Marx) ma apertura al diritto di proprietà esteso a tutti e rispettoso della dignità umana di tutti (imprenditori compresi) mediante il pacifico e razionale coinvolgimento di tutte le classi sociali e gli attori. Al nocciolo della questione, dunque, indirettamente la stessa "Rerum Novarum" riconosce la bontà dell'idea-forza della proprietà popolare della moneta: la sola a garantire il diritto e l'equa e consapevole proprietà di tutti gli attori sociali.
La Via – San Bernardino da Siena e Giacinto Auriti
Nel video girato e consegnato al web nei giorni scorsi, egli manifesta l’urgenza, la drammatica ed ansiosa urgenza, che dovrebbe investire tutta la cosiddetta “società civile” – e la stessa Chiesa istituzione e comunità, in maniera decisa e sistematica – in merito ad una “dialettica sulla sofferenza della gente”, oppressa dall’attuale sistema usurocratico, mascherato da Democrazia. Egli – come detto – si pone sulla scia ideale degli insegnamenti di quelli che considera due maestri assoluti, di vita, scienza e cristianesimo: San Bernardino da Siena (francescano “antiusura” per eccellenza che – ribadiamo – nel Medioevo contrastò con metodi non violenti l’egemonia dei banchieri ebraici in Italia ed Europa) e l’indimenticato e grande Prof. Giacinto Auriti (passato a miglior vita nel 2006) del quale Padre Quirino è stato – ed è – ossequioso discepolo e fedele amico.
Una Truffa che ha tutti i caratteri della liceità
Egli, inoltre, nel video in questione individua le reali Cause della crisi nell’umiliazione programmata e pilotata di “un’umanità ingiustamente indebolita”, e ciò a causa della serrata ed infima congiura posta in essere tra élite bancario-finanziaria e classe politica. Un patto anti-democratico (usurocratico) talmente ben organizzato da avere – spiega Padre Quirino – “tutti i caratteri della liceità”. L’assunto di partenza del francescano è molto semplice: la crisi non è vera! O meglio è una truffa che trova genesi nell’espropriazione della sovranità popolare (monetaria) ai danni degli Italiani e dei popoli tutti. La moneta-debito dunque sta all’origine di questo inganno, come ci spiega lo stesso San Bernardino secondo il quale la prerogativa fondamentale di chi presta è la proprietà: ma oggi, a ben vedere, le banche centrali (vedi BCE e FED) non possono rivendicare legittimamente la proprietà della carta-moneta emessa (l’euro e il dollaro Usa) perché enti privati e perché non aventi nessun diritto legittimo sui popoli e sulla "loro" moneta, che loro accettano solo per convenzione sociale, essendo stato annullato (dal '44) ogni rapporto di convertibilità e garanzia tra carta-moneta e oro.
Una truffa di carattere amministrativo
Padre Quirino parla giustamente di una truffa monetaria che riconduce prim'ancora ad una “truffa di carattere amministrativo”. Una truffa tanto sistematica e grande da essere difficilmente accettata a compresa dal vasto pubblico. "Spezzato il legame tra popolo e governanti – spiega – il primo, dunque, non ha più voce, non è più rappresentato". “I politici – continua poi il francescsano in un importante passaggio – sono diventati funzionari di un crimine di cui non rilevano neppure i mandanti”: i rappresentanti del popolo, in pratica, sono contro il popolo! Attualmente, secondo Padre Quirino, "il sistema finanziario e l’economia – che come insegna San Bernardino da Siena doveva essere “legge di famiglia (oikos) e bene comune” – è stato concepito a pura discrezione e vantaggio di una mera élite e contro il popolo stesso". Dunque questo abuso di potere – che aliena profondamente dal suo mandato iniziale: dare una mano alla povera gente – fa cadere ogni essenza e legittimità per le attuali leggi usurocratiche.
La provocazione – Una firma per individuare i nemici del popolo
“Vorrei vedere – sfida e lancia la provocazione – quanti cittadini Italiani andrebbero a porre la propria firma in comune dichiarando che questo sistema è legittimo e sano. Mi piacerebbe vedere chi sono, uno per uno – sbotta – i nemici del popolo!”. "Si tratta dunque – continua – di una truffa protesa ad espropriare, pignorare usurpare i popoli e le nazioni delle loro proprietà, dell’universalità dei beni". Un’attività criminale che sfocia anche nella svendita alle banche estere del patrimonio della nazione in nome di un debito inestinguibile. Ovviamente – nota – “Le logge e i gruppi di potere sguazzano in questo caos traendone massimo profitto”. In questo perverso meccanismo e dalla lucida analisi di Padre Quirino, dunque, si comprende come l’obiettivo vero non sia il potere (chi stampa moneta-debito ne ha fin troppo) ma è la schiavizzazione delle masse e delle nazioni. L'accentramento esteso fino all'ultimo stadio.
Nuovo Ordine – Accentramento proteso all'ultimo stadio
Per un progetto – aggiungiamo – di dominio globale che passa dalla globalizzazione all’unione bancaria ai patti di libero scambio: gli stessi che – favorendo come noto i grossi gruppi economici e le solite multinazionali – in queste settimane stanno segnando, evidentemente, le tensioni e le drammatiche vicende (morti comprese) di Kiev, cui governo non è più intenzionato ad aderire al patto di libero scambio con l’UE. Ma questa è un’altra storia alla quale abbiamo dedicato già diversi articoli (vedi allegati) e che approfondiremo ancor di più nei prossimi giorni.
Il popolo e il politico
"Se il popolo chiede qualcosa al politico – si chiede nel video Padre Quirino – come fa quest’ultimo a farne un’altra". L’imperativo da seguire leggendo tra le righe, e che dovrebbe a questo punto animare le coscienze sane e rette, evidentemente, è quello che dovrebbe portare il popolo a liberarsi da questi iniqui lacci usurocratici e ad essere sgravato da un debito iniquo, illegittimo e immorale, poiché non solo inestinguibile ma auto-rigenerante.
Diritto di Coscienza, elevato a "Diritto di Base"
"Se il politico, dunque, non esegue una volontà di bene comune proveniente all’unisono da tutta la gente (che – spiega – è diritto dell’umanità imprescindibile) egli può considerarsi decaduto!" Il “diritto di coscienza” deve dunque essere elevato a punto di base! “Qui si tratta del rispetto del diritto dell’umanità – aggiungiamo “all’umanità” – rispetto al quale – nota Padre Quirino – il risveglio di coscienza deve diventare normativa del diritto naturale”.
Un Messaggio di Speranza
"Dire di no a questa logica – asserisce in un messaggio finale di speranza – è possibile!". Il frate poi prende le distanze da una mentalità comune che egoisticamente porta l’uomo che gode (ancora) di una certa sicurezza economica ad infischiarsene profondamente di quanto accade attorno a se. “Io mi auguro – monisce – che anche chi mi sta guardando attraverso il video e si sente al sicuro e protetto nei suoi patrimoni, nelle sue sicurezze… io mi auguro che da domani – questi signori – non abbiamo da comprare il pane anche loro! La giustizia non può essere giocata sulla povertà delle gente che non ha alcuna voce in capitolo!".
I 10 Comandamenti – Non Mentire, Non Rubare…
"Potrete pure cambiare la Costituzione – conclude nel video rivolgendosi ai politici ed agli uomini di pubblica responsabilità che per poter rubare meglio devono necessariamente rimuovere gli ultimi ostacoli costituzionali che impediscono tale "attività" – ma non potrete cambiare i comandamenti… Tu non rubare! Tu non mentire! Allora la causa della cosiddetta “crisi” può ricondursi a questi due comandamenti. Solo in quest’ottica potremo recuperare il primato della persona e il potere del diritto. Io confido in Dio .. buona sopportazione e buona conversione! Pace e Bene!” Come non condividere questa mirabile analisi? Non ci resta che far tesoro di queste riflessiosi e cercare di attualizzarle nel nostro quotidiano, impegnandoci giorno per giorno per contribuire ad informare quanti ancora vivono nell'oblio della conoscenza. Grazie Padre Quirino! Avanti uniti!
Sergio Basile (Copyright © 2014 Qui Europa)
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