Sabato, Febbraio 8th/ 2014
– di Padre Piotr Anzulewicz e Sergio Basile –
Parlamento europeo – Strasburgo
Sessione Plenaria – 3, 4, 5 Luglio 2012
– Venerdì, Luglio 6th/ 2012 –
Servizi bancari di base per tutti
Strasburgo – I servizi bancari di base dovrebbero essere un diritto per il 10% dei cittadini dell'Ue che attualmente non lo possiedono, fra i quali ci sono senzatetto, studenti, persone con un reddito basso o senza alcun record di credito e lavoratori emigrati, secondo quanto hanno sostenuto i deputati in un voto mercoledì 4 Luglio in plenaria. Il Parlamento ha esortato la Commissione Barroso a presentare una proposta legislativa entro gennaio 2013 per risolvere quella che la relazione votata chiama con l'espressione di "esclusione finanziaria". Ma evidentemente le esclusioni finanziaria, a nostro avviso, sono ben altre e ben più gravi. Ma in tutto ciò anche l'Eurocamera continua ad occuparsi della pagliuzza tralasciando la trave insita tra le palpebre del "Grande Occhio" dell'Ue. In apertura del dibattito di martedì, Jurgen Klute (GUE/NGL, DE), relatore della risoluzione non legislativa di cui sopra, ha dichiarato che "le banche hanno una responsabilità nei confronti della società, non si può solo guardare al guadagno. Questa risoluzione ha un forte sostegno trasversale e ora contiamo sulla Commissione per una proposta legislativa." Ma il vero proble,a – caro mister Klute – è che tutto il sistema finanziario europeo ruota attorno alle banche e con pesanti ingerenze nella vita pratica di 500 milioni di europei.
La necessità di una normativa?
Secondo i deputati votenti, una normativa a livello comunitario è necessaria, perché le semplici raccomandazioni della Commissione hanno sortito gli effetti desiderati solo in alcuni paesi e le banche hanno, per natura, la tendenza a rivolgersi solo ai clienti che offrono opportunità di profitto. Dunque a primo acchito ci pare di capire che l'Ue voglia aumentare il portafogli clienti delle banche. Bisognerà poi vedere, però, le condizioni che gli istituti applicheranno alle singole operazioni effettuate da eventuali nuovi clienti "di terza fascia".
La soluzione più economica senza vincoli?
Secondo la risoluzione, tuttavia, il conto di pagamento di base dovrebbe sempre essere più conveniente rispetto a qualsiasi alternativa offerta da una determinata istituzione finanziaria. Banche e altre istituzioni che offrono conti correnti non dovrebbero avere l'opzione di rifiutare la concessione di tale conto secondo criteri quali il basso reddito, il tipo di impiego, la storia creditizia o il livello di indebitamento. Soprattutto, l'accesso a un conto di base non dovrebbe in nessun caso essere subordinato all'acquisto di altri prodotti o servizi, aggiunge il testo. Il conto di base permetterebbe a una persona di effettuare tutte le operazioni principali di pagamento, come ad esempio l'accreditamento di redditi o altre prestazioni, il pagamento di utenze o tributi nonché l'acquisto di beni e servizi, l'effettuazione di prelievi di contante e la stampa di estratti conto. Ma un elemento ci lascia ancora una volta perplessi: una famiglia povera che accede al servizio e che non può permettersi di pagare l'affitto può permettersi – sia pur con tutte agevolazioni del caso – di pagare costi e competenze bancarie? La risoluzione, per la cronaca, è stata adottata con 585 voti a favore, 68 contrari e 5 astensioni.
Osservatorio Nazionale Indipendente – "Qui Europa"
Sergio Basile