Per Trent’anni a colloquio con il Professor Giacinto Auriti
Giovedì, 26 luglio / 2018
– Prof. Francesco Cianciarelli –
Amico di una vita, docente universitario e stretto collaboratore del Prof. Auriti.
Tratto da (Presentazione) "Il Prezzo della Libertà – di Sergio Basile, Ed. Solfanelli
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Per Trent'anni a colloquio con il Professor Auriti
Testimonianza di vita vissuta accanto a un gigante,
figlio del secolo, abruzzese del millennio
di Francesco Cianciarelli
Amico di una vita, docente universitario e stretto collaboratore del Prof. Auriti.
Tratto da (Presentazione) "Il Prezzo della Libertà – di Sergio Basile, Ed. Solfanelli
Per trent'anni a colloquio con il Prof. Auriti
Teramo, Guardiagrele – di Francesco Cianciarelli, docente universitario, collaboratore e assistente del Prof. Giacinto Auriti dal 1983 al 2006, amico di una vita – Mentre saluto con affetto e rispetto la moglie Rachele e i figli Michela, Clelia, Francesca, Raffaella e Filippo – tutti laureati, se ben ricordo con 110 e lode all'Università di Roma – al Professor Auriti cosa posso dire? Che è stato per tutti noi un maestro saggio e insostituibile.
Egr. Prof. non Le diamo l'Addio perchè La incontreremo
tutte le volte che denunceremo le banche centrali, i signori del denaro,
l'oligarchia finanziaria Internazionale.
Sembra ieri il giorno in cui fondò l'Università Abruzzese divenendo pro rettore prima e preside per ben due volte alla Facoltà di Giurisprudenza, nonché Decano per tanti anni. Ricordo le sue espressioni sui politici, soleva definirli camerieri dei banchieri, in una società non più dei valori ma dei favori. Lei che si onorava di essere un figlio devoto della Chiesa. Con Lei ho organizzato tantissimi convegni in Tutta Italia. Da Torino a Genova, da Chiavari a Milano e Brescia, da Trento a Treviso, da Bologna a Rimini, da Ferrara a Forlì, Ancona, Fermo, Ascoli, Pescara, Teramo, Chieti, L'Aquila, Roma, Rieti, Napoli, Termoli, Bari, Barletta, Melfi, Lecce, Crotone, Messina. Senza poi menzionare tantissimi altri paesi e cittadine dislocate nell'italica penisola.
Il Maestro, l'anticonformista
Cari amici, per me Giacinto Auriti non è stato un grande maestro, ma è stato il Maestro, il Faro, un sicuro riferimento. Non è stato un bravo professore ma il Professore. L'Anticonformista per eccellenza. Non un giusto contestatore, ma il Contestatore delle cause giuste. I suoi Convegni non erano soltanto culturalmente alti, ma soprattutto erano sentiti, sofferti, emotivi perchè promossi da chi capiva perfettamente come stavano le cose, da chi sapeva di avere davanti a sé un obbligo, un dovere morale e religioso, una missione da portare avanti contro i Giganti della Malavita, per il Bene Comune, per il Bene di Tutti! A volte soffriva nel vedere l'indifferenza della gente, l'inconsapevolezza di essere sfruttati: cosa più dannosa del Male stesso creato dai banchieri. Il Professor Auriti è stato molto amato, ma nel tempo sarà sempre di più ricordato perchè a tutti ha inculcato la fiamma della Libertà e della Giustizia. La "Sete di Giustizia" che rivive in noi! Ha inculcato la Sua Fede nei nostri Cuori, il suo Coraggio nelle nostre azioni, la sua Bontà nei nostri occhi, le sue denunce e la Certezza di vittoria nel nostro Spirito! Auriti amava ripetere:
I banchieri sono forti, ma Dio è Onnipotente.
L'uomo d'oggi impara di tutto: a nuotare, a guidare, a volare,
ma non ha ancora imparato a capire che le Banche Centrali
si prendono i nostri Soldi e che ce li dobbiamo quindi Riprendere.
Imperterriti per la nostra strada
La franchezza, l'intelligenza, la genialità, la fede, il coraggio e l'incoscienza
sono state le sue gemme più preziose!
Con lui ho diviso momenti difficili nell'incomprensione degli altri, momenti di derisione anche da parte di alcuni docenti, ma noi siamo andati sempre per la nostra strada, imperterriti. E, come conviene all'umana esistenza, abbiamo trascorso altresì momenti piacevoli, goliardici, attorno a tavolate di amici che condividevano i nostri desideri, i nostri sogni e le nostre speranze. La storia saprà giudicare, il futuro ci darà ragione, le denunce si affermeranno, anche se oggi siamo irrisi ed inascoltati. E' sempre difficile che la Verità si imponga subito e facilmente. Il seme è stato gettato e ha preparato alla vita migliaia e migliaia di giovani. Sicuramente germoglierà! Perchè a tutti noi qui presenti: Amor Veritatis Nos Unit! Rendiamo quindi omaggio a questo Figlio del Secolo, abruzzese del millennio. Il suo nome è stato consegnato alla storia.
Ciò che Auriti ha fatto già riecheggia d'eternità,
nella cui porta principale ha fatto il suo glorioso ingresso.
Quante volte ci ha dato Coraggio! Ha saputo raccogliere i drammi, i sacrifici e la disperazione degli italiani, perchè ben sapeva qual era la causa di tanti mali. Comprendeva perfettamente che la moneta che avremmo riscosso non si chiamava lira, euro, dollaro, ma fatica, sudore, lacrime e talvolta sangue. La Moneta nelle mani di chi la crea, invece, si chiama solo "carta con un po' di inchiostro". Il Professore era conscio di doversi impegnare, sapeva che il tempo è sempre poco, è sempre avaro; che doveva prodigarsi, in quanto
Nihil Sine Magno Labore Vita Dedit Mortalibus
(La vita non ha mai dato nulla agli uomini senza un grande impegno).
Genio nipote di un genio, miniera dello spirito
Il Signore aveva donato una Ars Oratoria a questo Spirito Eccelso, quest'anima illustre di Guardiagrele, figlio libero appassionato della cultura, nonché nipote materno di un altro immortale inventore, di nome Corradino D'Ascanio (vedi foto a destra) al quale sono legate la Vespa e l'Elicottero (1). Il Professore Auriti ha coperto, invece, un grande vuoto Legislativo in campo monetario; ma oggi è proprio lui a lasciare un vuoto nella Battaglia Monetaria oltreché nei nostri Cuori. Tuttavia le sue idee continueranno a camminare e la sua Voce continuerà a scuotere le nostre coscienze. Perché questo sistema è antropofago. Mangia l' uomo, la sua dignità, il suo pensiero. Don Giacinto mi diceva che preferiva il Buon Senso di un ignorante che la cultura universitaria di certi docenti. E, con i "colpi d'ala" della sua genialità ogni giorno coniava ed aggiungeva nuovi "tasselli" alle sue Teorie.
E' stato davvero una miniera dello spirito, una mente brillante
in questo progresso del niente impostato sulla ricchezza del nulla.
Spesso per infondere carica soleva ripetere:
Bisogna Sperare nel Soprannaturale ed Operare nel Naturale.
(1) Corradino D'Ascanio (Popoli, 1° febbraio 1891 – Pisa, 5 agosto 1981) è stato un ingegnere italiano, inventore del primo prototipo di elicottero moderno, nonché il proggettista della Vespa Piaggio, la moto-scooter più famosa al mondo. Corradino d'Ascanio fu lo zio del Prof. Giacinto Auriti, da parte di madre. Quando si dice"una famiglia di geni". Da notare (vedi foto sopra) anche la notevole somiglianza tra Corradino d'Ascanio e Giacinto Auriti (Ndr).
Euro: E' Una Rapina Organizzata
Nulla al mondo mi farà dimenticare il mio passato, questa figura gigante che ho avuto l'onore di conoscere nel lontano 1975 (una conoscenza lunga oltre 30 anni – Ndr) e di collaborare più strettamente con lui, continuativamente, dal 1983 (per oltre 20 anni – Ndr). Ricordo che dopo l'uscita dell'euro, egli trovò il nome della nuova moneta unica molto appropriato, perchè le iniziali dell'acronimo E.U.R.O. stavano a significare:
E' Una Rapina Organizzata.
O quando, ironicamente mi diceva che: l'attività più fallimentare di questo secolo l'hanno registrata i cappellifici, in quanto la gente oggi nasce senza la testa. Oppure quando affermava:
Chi non vive come pensa, finirà per pensare come vive.
O quando ricordava suo nonno Giuseppe Auriti che definiva (già allora) il Parlamento come
"Una Mefitica Fabbrica di Veleni e Cataplasmi"
Ho affermato che siete ladri!
Ma bello era assistere ai suoi convegni, quando un invitato qualificò i banchieri "filantropi e Benefattori", il Professore replicò:
Noi invece li chiamiamo semplicemente Ladri, e spiego il perchè…
O a Rieti, quando in sala prese la parola il direttore della Banca d'Italia della Sede Locale, volendolo far ritrattare o metterlo in difficoltà, gli disse:
Professore, Lei avrebbe insinuato che la Banca d'Italia ruberebbe ai Cittadini?
Auriti (sferrando un deciso pugno contro il tavolo e facendolo tremare):
"No, no, Non ho Insinuato, non mi permetterei mai:
Ho Affermato che Siete dei Ladri!"
Tutte parole preziose le sue, provenienti da un crogiuolo di oro puro, oro vivo. A proposito dello Stato, lo definiva un moderno Esaù che vende la primogenitura per un piatto di lenticchie; l'Italia odierna la vedeva più distrutta di quella del '45: perche – sosteneva – "non si tratta di macerie di case e costruzioni, ma di distruzione di valori umani, spirituali tradizionali e religiosi".
Soleva rammentare le "tre" categorie di persone:
una molto piccola che fa produrre gli eventi;
un gruppo un po' più importante che si incarica della loro esecuzione;
ed una grossa maggioranza, che non saprà mai che cosa è successo.
Rispettivamente: i Banchieri, i Lacché e gli Utili Idioti.
In Italia purtroppo si contano 100 Agnelli e 60 milioni di pecore.
C'è un proverbio arabo che dice: "Se qualcuno dice la verità, donagli un cavallo, ne avrà bisogno per fuggire". Noi, pur essendo dei Cavalieri non abbiamo mai seguito questo proverbio. Quanto Coraggio è finito con lui!? Quanta Onestà è morta con lui!? Quanti Insegnamenti sono andati via con lui!? Con colui che amava ripetere che:
la Moneta è la Boccia che abbatte Tutti i Birilli.
Infatti sulle lapidi dei banchieri andrebbe scritto a caratteri cubitali:
"Nocquero da quando Nacquero"
Ora abbiamo tutti un obbligo in più!
Ma una cosa è certa: la truffa monetaria come ha avuto un Inizio, avrà una Fine. Bisogna vincere lo scetticismo dell'opinione pubblica, la disinformazione della stampa, la malafede di alcuni governanti, asserviti al sistema bancario. Ora abbiamo un obbligo in più! Dipenderà da tutti noi, da ognuno di noi! Siamo tutti per il Trionfo della Verità! Per il Ritorno ad una Società Organica! Ora abbiamo un obbligo in più! Non è più tollerabile che le banche siano le esperte dispensatrici della povertà, della fame e elle ingiustizie da loro pianificate.
Auriti, aveva capito dove stava l'Intoppo, Come Rimuovere le Cause.
In tutta Italia si era costituita una rete di contatti e basi, riattiviamole dunque, Riattiviamole! Con la sua assenza, ci ha lasciato un grande esempio ed una grande eredità che dobbiamo proseguire. Non solo noi, ma tutti debbono, dobbiamo sentirci riconoscenti verso quest'uomo. Chi gli era amico, chi gli era finto amico o amico interessato a qualcosa, anche chi gli ha sottratto dei beni, perchè lui, con la Riforma Monetaria auspicava una vita più dignitosa per Tutti. Pur soffrendo in silenzio, negli ultimi tempi poi, non gli sono mancate le tribolazioni, la malattia, le operazioni, i dolori, a conseguenza delle ben note e tristi vicende giudiziarie.
Così come Ami il Bene, odia il Male
A me mancherà moltissimo: era un amico sicuro, una persona fidata, un consigliere leale, una mente nobile ed elevata, ispirata ai sani principi cristiani. A volte eravamo davvero un solo pensiero.
Una luminosa spada lo ha separato dalla sua vita terrena
ed ora sono privato di ciò che c'era di meglio in me.
Non dimenticherò mai la sua Persona: poco accomodante, non incline ed inchinato a simpatie di calcolo verso il suo interlocutore. Mentre nelle sue Conferenze bastava nominasse i Signori del Denaro per accalorarsi, sbattere i pugni sul tavolo. Egli diceva:
Così come bisogna Amare il Bene, bisogna Odiare il Male.
Chi mi conosce sa che difficilmente mi arrabbio. Ma al menzionare i Vampiri della Moneta, a me succede la stessa cosa: Mi altero, perdo quasi le staffe. Mi mancherà molto! Ci mancherà a tutti noi. Il suo ultimo martedì al telefono, con l'ultimo sottile filo di voce rimastagli, mi disse soltanto: Francesco!? Un modo brevissimo per dirmi Addio.
Un grande educatore, un'incommensurabile eredità
Così è uscito di scena dal teatro terreno un uomo davvero straordinario,
"un contadino che per hobby ha fatto il Professore Universitario"
(come lui stesso amava definirsi).
Ma adesso sappiamo perchè: doveva stare in mezzo ai giovani, inculcare loro l'amore del sapere, arricchire la loro mente, sviluppare il loro intelletto, guidarli sulla giusta strada, farli diventare uomini responsabili e consapevoli delle difficoltà e delle ingiustizie della vita. E stato un autentico Maestro dell'insegnamento, ma soprattutto un grande Educatore, un gigante del pensiero in un mondo accademico di pigmei, come ben l'ha descritto l'amico Marino Solfanelli sul suo "Abruzzo press". Auriti, si compiaceva più di aver salvato la vita ad uno studente che voleva suicidarsi, farla finita, che non se gli avessero dato il Premio Nobel per l'Economia, che in tanti hanno proposto, in primis l'insigne economista americano, Jerry Jobdill, dell'Università della California, perché
considerava il "Valore Indotto della Moneta"
la più importante scoperta monetaria degli ultimi "tre" secoli,
ovvero dalla nascita della Banca d'Inghilterra, fondata nel 1694.
Ma va ricordato inoltre, come la Sua denuncia contro la Banca d'Italia fu l'unica al mondo, l'unica mai fatta contro una Banca Centrale. Così come unica al mondo è stata la nostra "Scuola di Teramo", con il "Corso di Perfezionamento Monetario" post Lauream. Unica al mondo è stata la preghiera contro l'usura, con l'approvazione ecclesiastica e contestuale e seguente edificazione della Chiesa in onore alla Madonna di Fatima, in Sant'Eusanio del Sangro (Chieti). Il Prof. Giacinto Auriti, infine, fu il fondatore delle riviste: "La Rivolta del Popolo" negli Anni '60 e "L'Alternativa" negli Anni '70-'80, che potrebbero/dovrebbero essere riproposte per la loro Attualità e Veridicità al vasto pubblico. Cambieranno alcuni suonatori, ma la musica e gli spartiti sono sempre gli stessi. Per Tutti questi motivi, continuerò a seguire la tua strada! Ho voluto rammentare così il Ch.mo Prof. Giacinto Auriti, in apertura di questo articolatissimo e documentato lavoro, in gran parte a lui dedicato – in quanto mi è stato chiesto dall’autore stesso, dott. Sergio Basile, di tracciarne un profilo “umano”, ricordando alcune sue vicende, iniziative ed aneddoti, per non averlo egli conosciuto personalmente. Anche se si sta cimentando relativamente da poco – cioé da poco più di 10 anni – nell'affrontare certi tipi di tematiche di così difficile comprensione, qual sono quelle auritiane (trattandosi di argomenti la cui comprensione generale richiede proverbialmente "una vita", e dove si cammina spesso su un terreno minato non privo di ostacoli ed informazioni fuorvianti) con il presente suo lavoro, Sergio Basile sta certamente dimostrando di avere coraggio da vendere e di saper affrontare con competenza e a viso aperto questo sistema retto sulla menzogna e sulla truffa e che si nasconde e si muove dietro la cosiddetta globalizzazione, seguendo una precisa strategia occulta protesa ad un controllo dell'individuo sempre più asfissiante, totale. Perciò manifesto apertamente tutto il mio appoggio, la mia stima ed il mio incoraggiamento a questo spirito libero, audace e pugnace, difensore dei valori etici eterni ed immutabili della Tradizione, del Buon Senso e del Bene Comune!
Prof. Francesco Cianciarelli (Copyright Qui Europa © 2018 )
Presentazione al libro di Sergio Basile,
"Il Prezzo della Libertà – La Truffa della Moneta in cinque mosse", Ed. Solfanelli
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