Giovedì, 30 agosto / 2018
– di Roberto Pecchioli –
Mercoledì, 2 Novembre/ 2016
– di Massimo Viglione –
Redazione Quieuropa, Massimo Viglione, Commemorazione dei defunti, Civiltà, 2 Novembre
Quel che voi siete, noi fummo!
Quello che noi siamo voi sarete!
Ricordare i fratelli che non sono più tra noi,
è sintomo inequivocabile di civiltà
di Massimo Viglione
Quel che voi siete, noi fummo…
Roma – di Massimo Viglione – A chi dà fastidio che su facebook (o altri social network) oggi 2 Novembre, si ricordino i morti piuttosto che mettere cose divertenti o di attualità, vorrei ricordare che in tutti i tempi e tutti i luoghi, ben prima del cristianesimo stesso, gli uomini hanno celebrato la memoria dei loro morti. Ricordare, almeno un giorno all'anno, i fratelli che non sono più tra noi, è sintomo inequivocabile di civiltà e intelligenza. Intelligenza, sì, avete letto bene! E la spiegazione è tutta in questa sentenza che è scritta all'entrata del cimitero dove sono sepolti i morti della famiglia di mio padre, sentenza che mi ha sempre colpito, fin da bambino
''Quello che voi siete noi fummo,
quello che noi siamo voi sarete''.
Ma, sopra la scritta, ve n'è un'altra che dice ''Resurrecturi''. Ovvero, ''a coloro che risorgeranno''. In queste due scritte v'è tutto il senso della vita.
La certezza della morte e la speranza
della vita eterna.
Per questo la Chiesa oggi commemora i morti. E li commemora invitandoci a pregare per loro, in quanto ancora oggi noi possiamo alleviare le loro pene nel Purgatorio. Infatti, non si prega per le anime beate del Paradiso, in quanto non ne hanno bisogno più. E non si prega per le anime dannate, in quanto non v'è più nulla da fare per loro. Tutte queste anime sono ormai nella dimensione dell'eternità. Si prega appunto per le anime ancora immerse nel tempo, ovvero quelle Purgatorio, che si stanno purificando nell'attesa della certezza assoluta di entrare per sempre nel Regno dei Cieli. Ed è per loro che possiamo e dobbiamo pregare, offrire Messe, sacrifici, Comunioni, ecc. E' l'unica cosa che possiamo fare per loro ormai, ma è fondamentale, in quanto
possiamo incidere
sul tempo della loro purificazione.
Il vincolo della Comunione dei Santi
E' la via che Dio ci concede per aiutare ancora i nostri morti, i nostri cari, i nostri amici, e pure tutti i miliardi di sconosciuti ai quali siamo uniti nel vincolo della comunione dei santi. E' lo strumento per poter accarezzare ancora nostro padre, nostra madre, i nonni, il marito o la moglie, o, per chi disgraziatamente fosse capitato ciò, i figli. Prima quindi di provare un moto di noia o fastidio – sul fatto che bisogna commemorare i morti non solo andando al cimitero – pensateci bene! I vostri cari probabilmente questo stanno aspettando da voi. E, soprattutto, ricordatevi che un giorno questo noi probabilmente aspetteremo dai nostri cari ancora sulla terra. Se ci ha detto bene… Il signor Martin Luther ha deciso che il purgatorio è un'invenzione anticristica papista e pertanto
miliardi di protestanti
da 500 anni non credono nel purgatorio
e non pregano per i loro morti,
se non nel privato del loro cuore
cadendo ipso facto in ipocrisia teologica.
Questa è ovviamente una delle minori e ''meno importanti'' differenze tra cattolici e protestanti, ma va ricordata al fine di tenere sempre presente la nostra responsabilità per essere stati preservati nella vera fede e nella salvezza da chi ci ha preceduto e ha combattuto le eresie e le menzogne e ha salvato così la vera unica Chiesa Universale (Cattolica).
Massimo Viglione
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