Roma – L’abbraccio della Città Eterna a Francesco
Mercoledì, Marzo 20th/ 2013
– di Sergio Basile e Simone Cantarini –
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L'abbraccio della Città Eterna a Francesco
Gesti Rivoluzionari di un uomo semplice divenuto
Successore di Pietro.
Tra i Capi di Stato assente Obama. Lo Storico abbraccio
con il Patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I.
L'Appello dei Siriani in Piazza San Pietro: "Il Papa Porti la Pace!"
Alì, giovane studente siriano e altri 30 connazionali musulmani
in Piazza S. Pietro per salutare il nuovo pontefice. L'appello
al Papa per spingere alla Riconciliazione in Siria
di Sergio Basile e Simone Cantarini
Roma, Piazza San Pietro – Ieri, in un Vaticano blindato, è stato il giorno di Papa Francesco, che dinnanzi ai leader mondiali, e a circa 200 mila fedeli accorsi da tutto il mondo, in una giornata di sole splendente, ha co-presieduto la Messa solenne per la sua "intronizzazione" al soglio pontificio. Grande assente Barack Obama, ma poco importa! Tra i diversi leader presenti, è spiccata la presenza del Presidente argentino Cristina Fernandez de Kirchner, seduta – ovviamente – in prima fila in un completo nero.
Un popolo in festa dalla "Fine del Mondo"
"Vengo dalla fine del mondo''. E' stata questa la scritta legibbile su migliaia di t-shirt indossate – in particolare – dai fedeli argentini, tra i "supporters" più festanti e commossi (salutati a distanza, con la mano, dalla stessa Kirchner). I rapporti dell'ex Cardinal Bergoglio – oggi Papa Francesco – con il presidente argentino non sono sempre stati idilliaci, è risaputo, eppure l'attenzione con la quale la prima donna Argentina ha seguito l'intera cerimonia e (soprattutto) l'omelia del Papa è stata davvero unica.
L'Intronizzazione con l'Anello del Pescatore
Alle 9,50 circa Roma ha vissuto il momento più solenne della cerimonia. il Papa ha ricevuto l'anello del pescatore dal cardinale decano, Angelo Sodano. Ma i momenti emotivamente coinvolgenti sono stati molteplici. Tra questi, sicuramente l'omelia. "Il vero potere è il servizio (…) non dobbiamo avere paura della bontà e neanche della tenerezza": questo è stato un pò lo slogan della memorabile giornata. "Bisogna essere – aggiungiamo, come San Francesco – custodi della creazione", ha poi monito il sorridente Papa, in uno dei momenti più toccanti del suo intervento.
Testimoni rapiti del Papa Semplice
D'altra parte i volti della folla in Piazza San Pietro erano raggianti. Parlavano da soli: molti i religiosi (180 solo i cardinali) ma numerosissimi soprattutto i giovani seduti per terra, testimoni rapiti del "Papa Semplice". Tra i presenti anche i patriarchi delle chiese orientali cattoliche e i padri generali dei francescani e dei gesuiti: Padre Jose' Rodriguez Carbalho e Padre Alfonso Nicolas. Una curiosità: alle ore 11.00 circa Papa Francesco ha dato la comunione in ginocchio, intingendo l'Ostia nel Calice, come avveniva nelle celebrazioni eucaristiche delle prime comunità cristiane e come avviene ancora oggi in oriente e presso alcune comunità cattoliche.
L'Abbraccio "Storico" con Bartolomeo I
Alle Ore 12.00 circa, al termine della S. Messa, tutte le autorità e i potenti della Terra – come per tradizione – hanno omaggiato col proprio saluto il Papa. Degno di nota l'abbraccio tra Papa Francesco e Bartolomeo I, il Patriarca ecumenico di Costantinopoli: un uomo di rara sensibilità, e molto attento e vicino – tra l'altro – ai cristiani di Siria ed al loro dramma quotidiano. Fatto storico di per sé: infatti è stata la prima volta di un patriarca di Costantinopoli ad una messa d'intronizzazione di un Pontefice Romano. Un altro dei piccoli-grandi miracoli di "Francesco". Altro aneddoto curioso: al momento dei saluti in Piazza, il Papa è sceso dalla jeep scoperta per omaggiare la folla. Non si era mai visto una Papa scendere dalla papamobile tra la folla ed avvicinarsi personalmente ai fedeli per abbracciare e baciare alcuni bambini e un disabile senz alcuna barriera di sicurezza. Un altro gesto che rimarrà nella memoria.
Le Speranze dei Siriani in San Pietro
Ma tra le innumerevoli testimonianze, una ci ha colpito in modo particolare e desideriamo porre alla vostra attenzione: quella dei giovani siriani in Piazza San Pietro, ragazzi pieni di speranza ma con il cuore traviato dal ricordo dell'orribile violenza perpetrata dall' "integralismo islamico-occidentale" in Siria. "Spero che Francesco sosterrà la pace in tutto il mondo soprattutto in Siria, da oltre due anni devastata dalla guerra (…). Noi musulmani siriani siamo qui a Roma per dare il nostro saluto al nuovo Papa e invitarlo a non dimenticarsi della Siria". È quanto affermato da Alì, giovane studente siriano di religione musulmana di Damasco. Il ragazzo è giunto in San Pietro sventolando la bandiera siriana insieme a un gruppo di 30 connazionali, a Roma da pochi mesi. Essi hanno sottolineato come in questi anni di "guerra" Papa Benedetto XVI sia stato l'unico (o comunque tra i pochi) a ricordare le sofferenze dei Siriani a tutto il mondo. Oggi, la speranza comune dei giovani Siriani è che Papa Francesco sia altrettanto sensibile, ponendosi ad esempio per i capi di Stato e i governi di tutto il mondo. "In Siria – racconta Alì – l'odio sta dilagando (…). La speranza è che il nuovo Papa con le sue parole di pace riesca a toccare i cuori di tutte le fazioni che combattono, spingendole ad abbandonare le armi e a iniziare una fase di riconciliazione. Molti Siriani – continua – non appoggiano un governo basato sulla religione, come invece vogliono gli estremisti che mirano alla costruzione di uno Stato islamico. Milioni di siriani come me – conclude – desiderano la pace e il rispetto fra le religioni e sono contrari all'atteggiamento di molti Paesi stranieri che stanno sfruttando la nostra situazione di instabilità, mettendo una fazione contro un'altra. Per questo oggi siamo qui in piazza S. Pietro: chiediamo al Papa di aiutarci e sostenerci a diffondere nel nostro Paese un messaggio di pace, ponendo fine a questa guerra". Amen!
Sergio Basile, Simone Cantarini
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