Giovedì, Agosto 29th/ 2013
– Redazione Qui Europa –
Sabato, Dicembre 8th/ 2012
– di Vincenzo Folino –
La Romania verso le Elezioni col le pezze ai pantaloni: stipendi medi a 340 euro / Romania / Ponta / Basescu / Elezioni / Troika / Fmi/ Christine Lagarde / Manuel Barroso / Pensioni bassissime / Stipendi da fame / Imprese / Bucarest / USL / ARD / Election Day / Bulgaria / Lettonia / Cipro / Eurostat / Bruxelles / Politiche iperliberiste / Minacce / Dracula / Austerity / Esclusione Sociale / Povertà dilagante / Dan Diaconescu / Vincenzo Folino
La Romania verso le Elezioni col le
pezze ai pantaloni
E' la legge dell'Unione europea e dell'FMI
Stipendi a 340 euro e pensioni a 170 euro
d'altra parte crescono i super-ricchi
Bucarest, Sibu – La crisi economica indotta e pianificata, in Europa, sta colpendo un pò tutti, e noi lo sappiamo bene. Ma tra i paesi in maggiore difficoltà, loro malgrado, oltre ai cosiddetti "Pigs" (maiali) vanno menzionati quelli dell’Europa Orientale. Come emerso dall’ultimo rapporto Eurostat. Secondo l’ufficio statistico dell’Unione europea, nel 2011 il 24% della popolazione Ue è stato a rischio povertà, entrando nell'oscura sfera dell'esclusione sociale. Una cifra drammatica che la dice lunga sulla bonta di questa Unione targata Troika (Ue, Bce, Fmi). Come anticipato, le percentuali più preoccupanti sono state riscontrate in Europa Orientale, con in testa Bulgaria, Romania e Lettonia. In particolar modo, per quanto riguarda la Romania questi sono giorni molto particolari e duri. Per le strade di Sibu, nel cuore del Paese, si possono vedere centinaia di persone in fila per ricevere generi alimentari di prima necessità concessi in parte "gratuitamente" dall’Unione europea – una sorta di razionamento comunista – che paradossalmente però è una delle principali artefici di questa drammatica involuzione socio-economica della Nazione, come analizzato in diversi articoli pubblicati dall'Osservatorio "Qui Europa" nei mesi scorsi (vedi allegati). Ma un altro stretto nodo che angoscia e non poco i Romeni, è quello delle elezioni politiche, che avranno luogo domani, Domenica 9 Dicembre.
Election Day – Dracula ci riprova, ma a regnare è sempre la Troika
Prima di concentrarci sui diversi schieramenti che si contenderanno la partita elettorale, credo sia importante rammentare alcuni punti semplici e concisi, ma molto significativi. Ovvero come il Paese balcanico, con l’aggravarsi della crisi economica indotta, a causa di una base industriale antiquata e inadatta ai suoi bisogni, grazie alla cura "Fmi" favorita dai magheggi del Presidente Basescu (che il premier Ponta aveva pubblicamente accusato, tentando senza successo una procedura di impeachment, fallita anche grazie al "provvidenziale" intervento delo zar Manuel Barroso) e – soprattutto – ad una serie di misure iperliberiste imposte dall'Ue, attualmente sia il secondo paese più povero dell’Unione stessa. Nel 2010 il salario netto medio mensile è stato addirittura pari a 340 euro; le pensioni medie, invece, pari a 170 euro. Roba da Africa! Ma come sempre esistono delle contraddizioni interne: e così accade che se da una parte un quarto della popolazione continua a vivere in povertà, nel Paese di Dracula l’industria del lusso è in continua espansione, trainata dal settore auto, dalla moda e dai gioielli. In più, ad aggravare la situazione, vi è l’impossibilità da parte del paese balcanico di ripianare il debito con il Fondo Monetario Internazionale (il vero Dracula della situazione) il che ha già portato al taglio dei salari dei dipendenti statali e all’aumento dell’IVA. Il tutto per cercare di arginare l’aumento di un deficit pubblico, in buona parte creato ad hoc. Stile Grecia, Italia e Spagna, per comprenderci. Anche se questa volta la colpa principale è dell'Fmi (Fondo Monetario Internazionale).
La novità "Diaconescu", la morsa dell'FMI e le solite promesse
Insomma, niente di nuovo, la solita storia che serve ad incatenare un paese e a renderlo schiavo, così come il suo popolo. Questo il desolante panorama che troverà all’orizzonte il vincente delle prossime elezioni politiche romene, ma – come vedremo – ciò non ha affatto scoraggiato i diversi candidati dall’usufruire, ed in modo particolarmente massiccio, della più classica delle attività in periodo di campagna elettorale: fare quante più promesse possibili. La coalizione che i sondaggi danno come favorita è quella del centro-sinistra, l’Unione Social Liberale (USL) del premier in carica da maggio 2012, Victor Ponta. Questa coalizione, composta dai socialdemocratici del PSD (Partito Social Democratico), dal Partito Nazional Liberale – di Crin Antonescu – e dal Partito Conservatore, è infatti già uscita vincitrice alle elezioni amministrative di giugno ed ora confida di ripetere il risultato alle politiche. L’alternativa consiste nella formazione di centro-destra, l’Alleanza Romania Giusta (ARD) del contestatissimo presidente Bǎsescu – colui che aprì le porte all'FMI – che include il Partito democratico liberale (PDL), il Partito Nazionale Contadino Democristiano e Forza Civica. Toccherà proprio al presidente rumeno Bǎsescu , in forza della sua carica istituzionale, dare l’incarico al prossimo esecutivo. Il tutto dopo un anno di politica interna più che travagliata, caratterizzata dalle incomprensioni (per usare un eufemismo) fra lo stesso presidente ed il premier Ponta, incomprensioni arrivate al loro punto più alto – come detto – col tentativo, fallito, di un referendum indetto proprio per destituire o meno il presidente. Tentativo bloccato – come i nostri lettori ricorderanno – grazie allo zampino di Manuel Barroso (vedi allegato). Queste scintille destano particolari preoccupazioni anche a Bruxelles, infatti con all’orizzonte una coabitazione sempre più difficile, la futura stabilità del Paese è già messa in discussione. Per tornare ai diversi schieramenti, la novità di queste elezioni è rappresentata dal Partito del popolo (PPDD), fondato dal magnate della tv rumena Dan Diaconescu. Come accennavamo prima, in tema di promesse nessuno si è sprecato. Dan Diaconescu ha annunciato la costruzione di 200.000 abitazioni per le persone più bisognose; l’ARD ha promesso l’aumento degli stipendi pubblici del 50%; e l’USL, attualmente al governo, promette la costruzione di nuovi ospedali e la diminuzione graduale dell’IVA. Noi, visto quanto abbiamo già detto, queste promesse non le commentiamo nemmeno.
Vincenzo Folino (Copyright © 2012 Qui Europa)
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Articolo in Romeno
Sâmbătă, Decembrie 8th/ 2012
– di Vincenzo Folino –
România a alegerilor cu patch-uri pentru pantaloni: salarii medii la 340 € / România / Ponta / Băsescu / Alegeri / troicii / FMI /, Christine Lagarde / Manuel Barroso, / Inns foarte scăzute / salarii de foame / Companii / Bucuresti / USL / ARD / Ziua alegerilor / Bulgaria / Letonia / Cipru / Eurostat / Bruxelles / / Politici iperliberiste amenințărilor / Dracula / austeritate / excluziunii Sociale / sărăciei agresiv / Dan Diaconescu / Vincenzo Folino
România a alegerilor cu patch-uri pentru
pantaloni
Și "dreptul Uniunii Europene și FMI
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