Venerdì, Maggio 2nd/ 2014
– di Gianni Lannes / sulatestadigiannilannes –
Giovedì, Giugno 27th/2013
– di Marco Palombo e Sergio Basile –
Siria, Italia, Ministro degli Esteri italiano, Esteri, Guerra in Siria, Media, Usa, Qatar, Arabia Saudita, Damasco, Aleppo, Sergio Basile, Qui Europa, Pace, Thani, Doha, Emma Bonino, Mario Mauro, USA, NATO, ONU
Siria – Le Decisioni dei Cosiddetti "Amici
della Siria": pieno appoggio militare
ai mercenari anti-Assad
Givevra 2: nulla di fatto! Regna l'indecisionismo
Intanto a Doha, in Svizzera, va in scena la
commedia anti-Siria
Anche negli altri tavoli internazionali la parola
che risuona è una sola: guerra
di Marco Palombo e Sergio Basile
Siria – Ginevra 2? Nulla di fatto!
Ginevra, Damasco, Doha – Ancora un nulla di fatto per la presunta e tanto attesa "Conferenza di Pace" di Ginevra (cosiddetta Ginevra 2) che di facciata sarebbe dovuta servire a porre fine al conflitto siriano (un attacco coloniale che ha già fatto più di 93 mila morti). Ma pur invocata da più parti come unica soluzione alla pseudo-crisi (che come detto in più sedi crisi non è, perchè il popolo siriano è con il suo Presidente Assad) "Ginevra 2" ufficialmente non è stata ancora convocata. Ci si è limitati ad un incontro a tre Il secondo incontro in tre settimane tra il mediatore internazionale Lakdhar Brahimi e i rappresentanti di Stati Uniti e Russia martedì a Ginevra non è riuscito a sciogliere i nodi principali, come la lista dei partecipanti, la data e la presenza al tavolo dell'Iran. Ora l'attesa si sposta sul faccia a faccia traJohn Kerry e Seghiei Lavrov della prossima settimana.
Siria – Dalla Svizzera, pieno appoggio ai mercenari e Decisioni Segrete
Intanto, lo scorso 22 giugno in Qatar si sono riuniti gli undici paesi che si definiscono “Amici della Siria” per discutere di aiuti militari ai gruppi armati che combattono contro il governo siriano e della annunciata Conferenza di Pace di Ginevra (e basterebbero queste due righe per capire tutta l'ambiguità e doppiezza di questo gruppo di paesi di cui fa parte anche l'Italia). Ricordo che i gruppi armati che combattono in Siria contro Assad comprendono anche brigate di combattenti jihadisti provenienti da tutto il mondo, come ha dimostrato questa settimana la morte in combattimento di un giovane italiano. All' incontro di Doha è stato deciso l' invio di armi ai gruppi dell' opposizione e, secondo i media italiani, l' Italia si sarebbe opposta proponendo di congelare la decisione in queste settimane che precedono l' annunciata Conferenza di pace di Ginevra. Gli USA hanno precisato che l' invio di armi sarà limitato, non sufficiente ad una sconfitta militare del governo e sarà finalizzato solo ad arrivare ad un negoziato con una condizione di maggior equilibrio tra le due parti che si contrappongono armate. Lo sceicco al Thani, premier del Qatar, paese che ha ospitato l' incontro, nella conferenza stampa ha parlato di “decisioni segrete” che sarebbero state prese per aiutare l'opposizione armata. Spero che nei prossimi giorni questa affermazione sia chiarita anche perché il ministro italiano presente deve rispondere davanti al parlamento delle proprie azioni in tema di guerre e non prendere impegni sconosciuti ai nostri rappresentanti.
Siria – Dalla Svizzera, solo contraddizioni
Le conclusioni prese a Doha sono in contrasto con quanto deciso dall'Unione europea il 27 maggio. Nel Consiglio esteri dell' Unione Europea del 27 maggio scorso non è stato trovato un accordo sul rinnovo dell' embargo alle armi per i gruppi anti Assad, i 27 paesi dell’UE hanno però firmato una intesa dove si impegnano a non fornire armi almeno fino al primo agosto, in modo da non danneggiare la Conferenza di Pace prevista a Ginevra, e hanno convenuto di discutere ancora la questione dopo l' appuntamento svizzero per vedere se sarà possibile ritrovare un atteggiamento comune dell’UE. In Europa a Francia e Gran Bretagna si contrappongono molti piccoli paesi (tra questi Austria, Rep.Ceca, Svezia, Irlanda) che sono contrari a ingerenze militari in Siria. Germania e Italia sono in una posizione mediana, ma finché partecipano al gruppo Amici della Siria, dove oltre a Francia e Gran Bretagna si trovano USA, Qatar, Turchia, Arabia Saudita, la credibilità del loro atteggiamento favorevole ad una soluzione negoziata rimarrà debole. Le conclusioni dei due vertici internazionali sono come abbiamo visto in conflitto tra loro, ma mentre la nostra presenza nell' Unione Europea è una scelta storica ampiamente conosciuta e dibattuta nel paese, la partecipazione dell' Italia a questo gruppo dei paesi Amici della Siria non è affatto trasparente e andrebbe chiarita, capita, discussa e approvata nel nostro Parlamento.
Siria – Le sconclusionate tesi di Emma Bonino
Una carneficina di Assad da fermare: così viene definita dal nostro ministro degli Esteri, Emma Bonino, l’attuale "guerra siriana" ed è un giudizio decisamente lontano dalla situazione reale. Non si può negare l’attacco al governo siriano di gruppi armati anche molto violenti e che fanno parte della galassia del radicalismo religioso armato. Lo stesso che l’Occidente dice di combattere in Afghanistan o in Mali e chiama terrorista. E’ una guerra tra due schieramenti nemici ed armati, questa situazione evidente e dimostrata viene negata dalla caricatura del “dittatore che massacra il suo popolo”.
Armi chimiche – Si accetta la versione USA
“L’intelligence americana è l’intelligence americana” ha affermato il ministro. L’esame delle prove deve però essere effettuato dalle Nazioni Unite, un soggetto quindi indipendente, la sola certezza dei paesi Occidentali non giustifica una guerra. Il ministro della Difesa Mauro ha aggiunto in precedenti occasioni che anche un eventuale uso limitato di armi chimiche non giustificherebbe un intervento armato.
Armi ai Ribelli? Posizionesempre ambigua dell'Italia
Frattanto, sul punto "Armi ai ribelli", Emma Bonino pare contraria, ma mentre la preferenza per la strada negoziale ci sembra convinta, non si capisce quanto siano sincere queste dichiarazioni contro l’invio di armi ai ribelli. Un passo evidente contro l’invio di armi ai gruppi armati sarebbe – probabilmante, a questo punto – non partecipare più agli incontri dei paesi (cosiddetti) “Amici della Siria”. E' da evidenziare che la posizione espressa da Emma Bonino è diversa da quella di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna ma l’Italia segue il percorso di questi paesi anche in gruppi ristretti. Bonino è attenta a dare al tutto un quadro giuridico più sicuro e ragiona anche sulle conseguenze che i passi internazionali avranno nel futuro. Nei confronti dell’ opinione pubblica e del Parlamento approfitta della disinformazione e del disinteresse presenti e invece che diradare le nebbie tende a favorirle. Ma questo dipende anche dalla passività e pigrizia degli altri.
Marco Palombo, Sergio Basile
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