Domenica, Settembre 8th/ 2013
– Redazione Qui Europa –
Giovedì, Agosto 8th/ 2013
– S.P. Redazione Qui Europa –
Siria, Padre Paolo Dall'Oglio, Presunto Rapimento, Disinformazione mediatica, Samaan Daoud, Lettera di giovanni, L'elogio dell'uso di Armi chimiche, L'elogio dell'Assurdità, Hakoum Yahia, Università di leuven, Il frate che spalleggia i mercenari, Osservazioni sul caso dall'Oglio
Siria – Osservazioni sul Caso Dall'Oglio
Che fine ha fatto Padre Dall'Oglio, il "frate" sostenitore
di armi e ribelli-mercenari?
Ricordate cosa accade all'Università di Leuven nel
Novembre 2012?
Osservazioni di Qui Europa e di un cristiano
(cittadino italiano)
S.P. Redazione Qui Europa
Il Mistero Dall'Oglio e i "Ricami Mediatici"
Damasco, Al Raqqa, Roma – Da oltre una settimana si rincorrono voci sul presunto rapimento di Padre Paolo Dall'Oglio il discusso ed anomalo gesuita amante della guerra e sostenitore dei mercenari assoldati per far fuori il governo siriano (ed evidentemente anche gli stessi cristiani di Siria… che dite?). A dir poco un caso ambiguo e controverso. Voci che si rincorrono tra una smentita e l'altra. Insomma un gioco mediatico che sta facendo storcere il naso a molti… E che magari dovrebbe far riflettere con più attenzione e discernimento molti dei cosiddetti "giornalisi cattolici occidentali". Ma tali inquietanti interrogativi non sembrano preoccupare più di tanto il nostro ministro degli esteri, Emma Bonino, che sta dimostrano – stando alle sue ultime dichiarazioni di questi giorni – un'attenzione inusuale e smodata per il dramma – nel caso specifico – di un "cristiano" di Siria. Ma di che tipo di "cristiano" si tratta in realtà?
La Lettera di Samaan
In uno stralcio di una lettera aperta a Padre Dall'Oglio pubblicata lo scorso 6 luglio e scritta da un cristiano di Siria (Samaan Daoud) amico e conoscente dello stesso gesuita si leggeva quanto segue: "Paolo, te lo dico con tanto dispiacere: hai perso tutti i tuoi punti, hai perso, e lo dico con tanta amarezza, l’amore della maggioranza Cristiana. Secondo te l’intervento della Nato è la migliore uscita dei siriani? – Bombardare le città principali (Damasco-Homs-Tartus-Lattakia-Aleppo) dove vive il maggior numero dei cristiani con questo intervento che invochi, è la soluzione migliore? Vuoi distruggere quello che è rimasto della Siria? Ti ho conosciuto da tanti anni, dal 1988, avevo in quel tempo 18 anni. All’inizio mi piacevano tantissimo le tue nuove idee sulle religioni. Mi piaceva la tua apertura verso gli altri, il tuo modo di fare, la fondazione di Mar Musa. Allora, Paolo, ti prego: Abbi pietà del popolo siriano, particolarmente dei cristiani rimasti, e non commerciare col loro sangue, perché noi non ti abbiamo nominato delegato o portavoce dei cristiani della Siria. Ti prego, torna alla via retta, ascolta la tua coscienza Cristiana che chiama all’amore e alla pace. Tieniti lontano dalle idee Jihadiste estremiste, e lascia i salafiti ed i fratelli musulmani, … o vorresti essere uno di loro? Il tuo fratello in Cristo".
Per non dimenticare – Così parlò all'Università di Leuven
Ma d'altronde Padre Paolo si era superaro già nel Novembre del 2012 (vedi articolo integrale in allegato) in un'intervista rilasciata presso l'Università cattolica di Leuven, in Belgio, nell'ambito di un seminario sulla questione Mediorientale, con al suo fianco Hakoum Yahia, uno dei cinque studenti a sostegno della rivoluzione contro il regime di Assad. L'unico rimasto vivo... "Il popolo siriano – dichiarava Padre Dall'Oglio nell'occasione – si sente condannato a morte. Assad va avanti imperterrito nei suoi eccessi e nessuno lo richiama". Già in quell'occasione, mentre sui canali Mediaset (Terra) andava in onda un curioso e a tratti ambiguo documentario sulla Siria, ci chiedemmo con sconcerto e meraviglia: chi è davvero Padre Dall'Oglio? Emerse da una prima analisi la figura più o meno controversa di un gesuita che avrebbe dedicato la sua vita al dialogo tra cristiani e musulmani, cercando negli anni passati – tra l'altro – di mobilitare le Nazioni Unite e la Croce Rossa sulla "questione siriana", cercando di scrivere lettere aperte alla Chiesa cattolica e a Kofi Annan. Alla fine, il "nostro gesuita", pare sia stato espulso dal Paese per volontà dello stesso governo siriano. Ma perchè?
Il Presunto Rapimento
Dunque nelle scorse settimane, neanche il tempo di digerire la "famosa" lettera al vetriolo dell'amico Samaan Daodu, di cui sopra, che era piovuta (non so se dire provvidenzialmente) come un fulmine a ciel sereno la notizia del "rapimento" di Padre Paolo. Storia che in breve aveva fatto il giro del Web, riscuotendo un clamore inaspettato e fuori dal comune, almeno se paragonato al silenzio mediatico relativo al rapimento di altri sacerdoti e vescovi che si battono contro l'islamizzazione forzata del Paese e se si considera il silenzio mediatico e le frottole raccontate per mascherare gli oltre 100mila cristiani morti ammazzati in due anni di follia. Poi, nei giorni successivi al "presunto rapimento", emerse anche la notizia che Padre Dall'Oglio in realtà non fosse stato rapito, ma versava in ottime condizioni e al sicuro nella città di Al Raqqa. A confermarlo anche l'Ufficio informativo dei Fratelli Musulmani Siriani (vedi articolo in allegato).
Il Misterioso Teorema
Ma, tuttavia, il teorema del rapimento continua a sussistere ed a reggersi misteriosamente come una casa in via di demolizione che non vuol saperne di venire giù… Una casa che ri regge per forza di inerzia. Ma i dubbi ed i misteri del caso "Dall'Oglio" sono comuni a più lettori e menti libere. Ecco – in tal senso – una lucidissima analisi rintracciabile nella lettera di Giovanni, un cittadino italiano (cristiano). Lettera inviata alla redazione "amica" di Ora Pro Siria, che vi riproponiamo di seguito, lasciando a voi le conclusioni.
La Lettera di Giovanni, cittadino italiano, a "Ora Pro Siria"
"Sul rapimento Dall'Oglio (presunto rapimento del gesuita Paolo Dall'Oglio) la questione appare delicata e spinosa. Ciò che appare in queste ore sui siti di informazione cattolici a proposito di Padre Dall’Oglio è abbastanza sconcertante. Forse, per salvaguardare la giusta carità di fronte alla preoccupazione per la sua sorte, e la giusta verità di fronte alle sue posizioni fuori dall’ insegnamento del Vangelo e della Chiesa, sarebbe meglio tacere. O almeno praticare un discernimento più attento, prima di canonizzarlo mediaticamente, anche pensando alle sue più recenti affermazioni.
L'Elogio dell'uso di Armi chimiche
Il religioso è arrivato giusto qualche giorno fa, fra le altre cose ad elogiare l’uso di armi chimiche come uno strumento legittimo per risvegliare le coscienze, e lottare per la pace. Non solo, ma anche ad identificarsi pienamente , attraverso un “noi” ripetuto ad oltranza, con la militanza armata. Fino alla minaccia. Su questo, stranamente, ahimè, nessun segno di reazione; eppure ci si sarebbe aspettati qualche presa di posizione chiarificatrice, in ambito cattolico, su questo atteggiamento di Padre Paolo e sulla prassi non violenta della Chiesa. P. Paolo ovviamente è libero di agire e pensare come crede (lasciando però liberi gli altri di dissentire dal suo profetismo visionario).
Padre Paolo e l'Elogio dell'Assurdità
Ma, in questo momento del suo percorso politico, associare alla figura di Charles de Foucauld (che per Cristo si è fatto mite e disarmato) l’immagine di Dall’Oglio e il suo impegno nella lotta; fare di lui l’unico ed autentico interprete del desiderio di pace e giustizia dei Siriani; esaltare il suo interventismo come amore di un prete per il dialogo islamo-cristiano, è l’elogio dell’assurdità. Preoccupiamoci per lui, per la sua incolumità. Rattristiamoci per le tante vittime della violenza, per quelli che la subiscono e anche per quelli che la scelgono.
Non Facciamo di tutta l'erba un fascio
Ma non dimentichiamo che P. dall’Oglio è rientrato clandestinamente in Siria, sotto la protezione delle armi, con un progetto preciso, e non come un qualsiasi civile inerme; non assocerei la sua scomparsa di questi giorni alla vicenda dei Vescovi, dei sacerdoti o di altri civili rapiti, se non altro per il disprezzo con cui P. Paolo si esprime a proposito dei cristiani siriani, specie se in qualche posizione di autorità nella Chiesa. Questo non per togliere qualcosa alla compassione per lui, ma per restare almeno un po’ nella realtà.” (Giovanni, cittadino italiano e cristiano)
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