Giovedì, 2 agosto / 2018
– di Sergio Basile –
Venerdì, Settembre 6th/ 2013
– Redazione Qui Europa, Sergio Basile, Angelo Iervolino –
G20, Sanpietroburgo, Vladimir Putin, John Kerry, Sionismo Ebraico, Francois Hollande, Michel Oren, Guerra in Sira, ONU, Tel Aviv, Washington, David Cameron, Rappresaglia, Pressioni sioniste, Haaretz, ANSA, Centcom, Times, Nave di ricognizione Priazovye, Arrivo di tre navi russe nel Mediterraneo
Siria-Usa-Russia – Il peso di Israele e
delle Lobby Sioniste
G20: Hollande isolato in Europa; Putin posiziona nuove
navi nel Mediterraneo dopo le dichiarazioni di Kerry.
Pressioni sioniste sul Congresso USA per la Guerra
Redazione Qui Europa, Sergio Basile, Angelo Iervolino
Hollande solo in Europa
Washington, Tel Aviv, Sanpietroburgo, Londra – Mentre gli occhi del mondo sono puntati su Sanpietroburgo e la questione siriana, inizialmente non prevista nell'agenda ufficiale del G20, è diventata suo malgrado protagonista (nel bene e nel male) Hollande è rimasto "solo" in Europa (anche l'UE ha tirato il freno a mano) a sostenere il sionismo ebraico-statunitense ed a sostenere la "necessità" di un attacco che il mondo sta respingendo con grande consapevolezza e maturità.
La Stretagia di Putin in difesa del popolo siriano
Intanto, nel Mediterraneo, proseguono le strategie para-belliche dei contendenti: nelle ultime 36 ore, infatti, in risposta alle ultime inquietanti e sconcertanti dichiarazioni del Segretario di Stato Usa, John Kerry, quattro navi da guerra russe (tra le quali una portaerei, due d’assalto anfibio, una da ricognizione: in merito va specificato che la nave da ricognizione Priazovye era partita dal porto ucraino di Sebastopoli già Domenica scorsa) attraverso lo stretto del Bosforo (ANSA) sono entrate nel Mediterraneo posizionandosi al largo delle coste siriane. L'ultima nave portaerei si è aggiunta nell'ultim'ora (h 10,00 del 6 Settembre 2013: Agenzia Interfax). Ora le navi russe a largo della Siria sono diventate ben 21, mentre si rinsalda sempre più l'asse russo-cinese.
Guerra in Siria – Il Peso del Sionismo Ebraico
Intanto sull'altro fronte (fonte quotidiano israeliano Haaretz – vedi allegato) le lobby ebraiche spingono per ottenere dal Congresso il via libera all'attacco alla Siria. Un ruolo di primo piano in tal senso lo starebbe giocando Micheal Oren, ambasciatore sionista negli Stati Uniti. Addirittura Haaretz rivela come "sarebbero state firmate negli Stati Uniti petizioni e sarebbero in corso negoziazioni nell'ambito del fenomeno del lobbismo nel Congresso per ottenere la guerra". Una guerra che Putin non ha esitato a definire una "inaccettabile aggressione, senza il nullaosta dell'ONU".
La Rappresaglia e l'Estromissione
Ma le spinte sioniste evidentemente qualche "risultato" lo stanno portando a casa: nelle scorse ore, infatti, si sono verificate le prime “rappresaglie” di Washington nei confronti di Londra dopo il no del Parlamento britannico agli attacchi su Damasco. Gli Stati Uniti d’America hanno estromesso una trentina di ufficiali britannici che operano presso il Central Command (Centcom) di Tampa (Florida) dalle riunioni che riguardano la pianificazione delle operazioni sulla Siria. Si tratta della prima conseguenza evidente nei rapporti militari tra Usa e UK del no all’azione militare espresso dalla Camera dei Comuni che ha obbligato il premier David Cameron a ritirare le forze messe a disposizione per “punire” Damasco. La ragione, secondo il Times che cita fonti militari, starebbe nell’impossibilità di poter condividere informazioni d’intelligence di alto livello su un conflitto in cui il Regno Unito non è più coinvolto. Il compito del Centcom, in cui sono presenti anche ufficiali francesi, è di individuare la lista dei bersagli e predisporre le forze e i mezzi necessari per un’operazione che è da due settimane in fase di pianificazione. Dopo il ”no” dei Comuni, agli ufficiali sarebbe stato detto che non potevano più entrare nella ”war room” del Centcom durante i briefing sull’intervento in Siria. Il ruolo dei militari britannici in quello stesso comando resta ovviamente invariato nella gestione delle operazioni in Afghanistan e in altre aree calde nell’area di interesse di Centcom.
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