Strasburgo e lo scandalo delle prigioni CIA in Europa

Settembre, Mercoledì 12th/  2012

– L'Inchiesta di "Qui Europa" –

 Parlamento europeo / Unione europea / Strasburgo / CIA / Scandalo Carceri segrete / Silenzio dei Media di regime / Giulietto Chiesa / Programma segreto CIA / Europa colonia / USA / Finlandia / Danimarca / Portogallo / Italia / Regno Unito / Germania / Spagna / Irlanda / Grecia / Cipro / Romania  / Polonia / Hélène Flautre / Risoluzione non legislativa / Scandalo / Organi comunitari 

Lo scandalo delle prigioni CIA in Europa:

Perché finora questa coltre di silenzio?

Molti stati Ue sarebbero complici della CIA

La risoluzione votata ieri dall'Europarlamento e 

quegli strani silenzi dell'Ue a distanza di 15 anni

dalla prima denuncia

Il Silenzio dei Media di regime: già Giulietto Chiesa denunciò

tutto con un libro "best-seller" quand'era deputato europeo

Strasburgo Uno dei libri più noti e discussi dello scrittore, giornalista ed amico Giulietto Chiesa si intitola "Le Carceri Segrete della Cia in Europa". Secondo le ricostruzioni di Chiesa, infatti, nel Vecchio Continente  esisterebbe una vera e propria rete di prigioni segrete per prigionieri fantasma. Luoghi sottratti alla giurisdizione degli stati e della stessa Ue, dove le stesse convenzioni internazionali sono illusorie ed astratte utopie. Una sorta di lager, insomma! In questi luoghi si perpetrerebbe una sorta di "regime nazista" sganciato ed alieno da qualsiasi legge o principio giuridico o morale. Una sorta di buchi neri della democrazia e della civiltà, per intenderci. Luoghi nei quali la tortura è l'unica legge conosciuta, e proprio tra le mura della civilissima  e nobile Europa. L'Europa della Democrazia e della Lbertà?  Giulietto Chiesa si occupò della faccenda anni orsono, all'epoca in cui era membro del Parlamento europeo (nominato, come ricorderete al posto di Achille Occhetto) ed in particolare da membro della commissione parlamentare di Strasburgo, istituita per indagare su tutti gli atti di violazione delle norme internazionali ad opera della CIA (e pertanto degli Usa) in Europa. L'indagine e lo scandalo – nella personale ricerca poi approfondita dallo stesso Chiesa – fece emergere la punta di un Iceberg gigantesco: uno scandalo politico che coinvolese quasi tutti i servizi e i governi europei, dall'Italia (del celeberrimo caso Abu Omar) alla Polonia, dalla Germania alla Svezia, con accuse di complicità,  e gravissime forme di collaborazionismo. Il tutto sotto gli occhi degli ignari cittadini europei, e tra il solito assordante silenzio dei media di regime. Menzogne, accordi segreti, falsità sistemiche: tutti gli ingredienti di un giallo noir di altissimo livello, ma con un'unica differenza: sarebbe tutto vero! Equilibri e rapporti scottanti che riscrivono l'intera storia europea dal Dopoguerra ad oggi.

 Prigioni CIA . Uno scandalo già denunciato 

Chiesa pubblicò il libro – divenuto ben presto un best-seller – forte delle testimonianze di uomini rapiti e torturati all'interno delle suddette prigioni; di rappresentanti di organizzazioni non governative e di funzionari che decisero – stanchi di mentire e sottostare ad una sorta di omertà mafiosa asfissiante –  di rompere il muro del silenzio. Quello di Chiesa fu un atto d'accusa che poggiava evidentemente su una corposa documentazione, dalla quale emergevano i palesi segni di una serie infinita di violazioni dei valori più sacri e più alti dell'umanità. Gli stessi sbandierati ai quattro venti da sempre dagli stessi Usa e dall'ONU, nonché dalla stessa Ue, che – ci chiediamo – potevano non sapere? Poi più nulla, il silenzio più totale e tombale. Almeno fino a ieri, quando presso l'emiciclo di Strasburgo – mentre tutta Europa era in ansia per la pronuncia della Corte Costituzionale tedesca sul dittatoriale MES: stamane purtroppo approvato dalla corte, anche se con riserva – è riemerso lo spinoso caso, mediante la votazione in aula di una  risoluzione legislativa non vincolante, approvata a maggioranza, con la quale la relatrice della stessa (Hélène Flautre – Verdi/ALE, FR) ha chiesto ai deputati – ed ottenuto – di tornare ad indagare sul caso delle prigioni segrete CIA. Il fine della risoluzione – approvata con 568 voti favorevoli, 34 contrari e 77 astensioni – è stato quello di "scoprire se ci siano state prigioni segrete o strutture sul  territorio degli stati membri" nei primi anni del 2000 che imprigionassero illegittimamente persone  del programma segreto della CIA. Nelle ultime ore si è appreso – in particolare – come Lituania, Polonia e Romania, in particolare, sono incoraggiate ad aprire, o riprendere, indagini indipendenti.

 Europa colonia Usa? 

La risoluzione adottata ieri dal Parlamento sottolinea che "solo valide ragioni di sicurezza nazionale possono giustificare il segreto". Ma francamente – a nostro modestissimon parere – nulla può giustificare questo velo di omertà, ammenoché l'Europa non sia diventata – o sia divenuta, dalla caduta del Muro di Berlino in poi, una colonia degli Usa. Il documento votato, ha espresso poi preoccupazione – si legge – "in merito agli ostacoli posti alle indagini parlamentari e giudiziarie a livello nazionale, sul coinvolgimento di alcuni Stati membri nel programma della CIA". Per i deputati votanti, i principali punti oscuri del caso sono rappresentati dalla "mancanza di trasparenza, classificazione dei documenti, la prevalenza degli interessi nazionali e politici (…) la mancanza di rigorose tecniche investigative e di cooperazione". "Il voto di oggi – ha dichiarato la relatrice – è una vittoria per il Parlamento europeo, che mantiene la sua richiesta di verità contro la negazione e l'oblio e fa prevalere i fondamenti democratici dell'Unione su considerazioni nazionali e di parte". La relazione  ha sostenuto, inoltre, "l'esistenza di un vasto e segreto sistema illegale che ha portato alla tortura dei prigionieri ed a sparizioni forzate". (…) Esso – continua la relazione – si basa su fatti nuovi, in particolare sui dati aerei gestiti da Eurocontrol".

 Carceri CIA – Il PE chiede di riaprire le indagini nazionali 

I deputati nella giornata di ieri hanno poi hanno invitato le autorità giudiziarie in Romania ad avviare un'inchiesta indipendente sui presunti siti di detenzione segreta della CIA nel Paese, ed invitato le autorità lituane a "rispettare l'impegno di riaprire l'indagine penale sul coinvolgimento della Lituania nel programma della CIA" alla luce delle nuove schiaccianti prove che dimostrano inconfutabilmente collegamenti aerei tra i due Paesi. Nel documento s'incoraggia poi la Polonia "a proseguire l'indagine penale in corso sulla detenzione segreta". Infine i deputati europei hanno chiesto ai governi di Finlandia, Danimarca, Portogallo, Italia, Regno Unito, Germania, Spagna, Irlanda, Grecia, Cipro, Romania e Polonia di rendere note tutte le informazioni "su piani sospetti collegati alla CIA e al loro territorio". Ma una domanda a questo punto sorge spontanea, come poteva l'Ue non sapere? Quali sono le reali responsabilità e le presunte manovre "collaborazioniste" dell'Ue e dei suoi capi non eletti? Perchè di tanto in tanto il calderone si riapre senza però alcun effetto? D'altra parte sono trascorsi più di 15 anni! Che commedia è mai questa?

Q.E.  (Copyright © 2012 Qui Europa)

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