Strasburgo – L’Eurocamera Chiede misure contro l’Ucraina
Giovedì, Febbraio 6th/ 2014
– Redazione Qui Europa –
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Strasburgo – L'Eurocamera Chiede misure
contro l'Ucraina
Chiesta anche una Missione Permanente del
Parlamento Europeo a Kiev
Redazione Qui Europa
Ucraina – L'Eurocamera e l'interferenza con le decisioni di Kiev
Strasburgo – Il Parlamento Europeo nella risoluzione votata oggi giovedì 6 Febbraio, ha chiesto sanzioni mirate nei confronti dell'Ucraina ed in particolare verso i responsabili diretti dell'uccisione di manifestanti in seguito agli ultimi gravissimi disordini di kiev. Le azioni in questione dovrebbero mirare a restringere gli spostamenti (viaggi all'estero) ed al congelamento di beni do loro proprietà Inoltre. Chiesto anche un "sostegno finanziario comunitario concreto per l'Ucraina", esortando la Russia di Vladimir Putin a rispettare "il diritto dei cittadini ucraini – si legge testualmente nel comunicato – di decidere il futuro del proprio paese". La risoluzione non legislativa (ma puramente indicativa) votata ha inoltre promosso l'apertura di una procedura atta a facilitare la nascita di un governo di transizione. Magari filo-europeista? L'obiettivo sembra dunque quello di giungere alla destituzione di un governo democraticamente eletto.
Stop alla violenza e rilascio dei manifestanti
I deputati hanno condannato poi le azioni della polizia antisommossa Berkut e dei "Titushki " (presunti gruppi di hooligans – a dire dai relatori della risoluzione presentata all'Eurocamenra – evidente mente sponsorizzati dal governo) chiedendo al governo ucraino di aprire inchieste per punire gli autori delle violenze, "in particolare – si legge nel testo sdoganato da Bruxelles – quella perpetrata nei confronti del leader dei manifestanti, Dmytro Bulatov" chiedendo, altresì, la liberazione incondizionata di tutti i manifestanti.
Missione permanente del Parlamento europeo in Ucraina
Ma a far più clamore sono state sicuramente la richieste – maturate in ambienti "europeisti" – avanzate da attivisti e politici ucraini e girate alla Conferenza dei presidenti del PE a "istituire al più presto una missione permanente del Parlamento europeo in Ucraina", al fine di facilitare il dialogo tra le parti. A quanto pare la decisione di Kiev a non stringere più il patto di libero scambio con l'UE sembra davvero far ribollire il sangue dei supporters dell'eurocrazia dominante. Almeno è questa – obiettivamente – l'impressione che cogliamo.
La posizione di Mosca rispetto Kiev
In un'altra risoluzione votata, i deputati hanno infine criticato le (presunte) pressioni economiche e politiche "esercitate dalla Russia sui paesi orientali confinanti con l'UE" e hanno affermato che "la Russia deve rispettare il diritto dei suoi paesi vicini di avere legami con l'UE", contrastando "l'intenzione (presunta) della Russia di continuare a considerare la regione del partenariato orientale come propria sfera di influenza". "Solo i cittadini dell'Ucraina – hanno aggiunto i deputati votanti a Strasburgo – hanno il diritto di decidere il futuro del proprio paese". Ma ad oggi considerare i manifestanti (di numero certamente circoscritto rispetto alla maggioranza della popolazione) come "i cittadini dell'Ucraina" ci sembra davvero paradossale e anacronistico.
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