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Bagarre pre-elettorale: lo scontro Renzi–Grillo e la Macchina del Fango
Mercoledì, Settembre 5th/ 2012
– di Silvia Laporta –
Unione europea / Italia / Poltica / Beppe Grillo/ Matteo Renzi / Firenze / Movimento 5 stelle / Massimo D'Alema / Polemiche / Pd / Carabinieri / Aggressione / Magrebino / Mafia / Smascheramento / Twitter / Reggio Emilia / Lite / Xenofobia / Martin Schulz
Bagarre pre-elettorale: lo scontro Renzi–Grillo
e la macchina del fango
Beppe Grillo risponde al sindaco di Firenze :
"Non è nessuno"
La controffensiva di Renzi : "Grillo fa promesse che si
sciolgono come neve al sole"
Migliaia di fans del comico a difesa delle sue posizioni su Face-book
Roma – Come di consueto nella politica italiana, in vista delle prossime elezioni – decisive come non mai per il futuro del Paese – s’infervorano i battibecchi politici. Parole su parole e poco interessanti “bla bla bla”, mentre il paese, indisturbato, prende dritta – ed in maniera veloce e quasi irrefrenabile – la via del tracollo economico. Con la benzina ormai arrivata sulla soglia dei due euro e la categoria delle piccole aziende ormai quasi totalmente in estinzione, i leaders politici pensano bene di scambiarsi qualche insulto sui giornali e sui social network per scatenare un polverone mediatico. D'altra parte ciò è inevitabile, vista e considerata l'aria pesante che si respira in Italia e nell'Eurozona, e il valore della partita in ballo.
Renzi e la montatura del "video xenofobo"
Dopo i battibecchi a distanza tra Bersani e Grillo (che aveva accusato il primo di essere una sorta di zombie vivente), i protagonisti delle ultime ore sono stati Matteo Renzi, sindaco di Firenze, in forza al PD, "rottamatore per antonomasia", e – suo malgrado – lo stesso Beppe Grillo, leader del sorprendente "Movimento 5 Stelle". A Beppe Grillo non sarebbero proprio andate giù le offese di Renzi, che durante la festa del PD a Reggio Emilia, lo aveva definito come un politico “in crisi di visibilità” e autore di promesse che “si sciolgono come neve al sole.” Ma il giudizio del Primo cittadino di Firenze è stato molto più articolato. Renzi ha avuto da ridire non solo su quello che ha definito "il carattere estremamente populista di Grillo", capace, a suo giudizio, “di riempire le piazze di 10 mila persone, solo per riempire di insulti gli altri”; ma ha altresì citato un video del 2006 diffuso sul web, intriso – sempre a suo dire – di spunti xenofobi. "Quando Grillo – sostiene Renzi – parla di mafia che non esiste, di Aids che non è un problema, o come vedo in un video che passa sul web – che mi lascia sconvolto – che spiega ai carabinieri come picchiare gli immigrati di nascosto, dimostra la sua totale incapacità di essere una persona civile, prima che essere un leader politico”.
Bersani uno zombie?
Dinnanzi all'alterco nascente, ha approfittato ad inserirsi a mò di "suocera impertinente" il "Democratico" di sinistra, e vecchio lupo di mare, prezzemolino Massimo D’Alema, che – tipico nel suo stile – è andato subito al sodo, prendendo le difese del collega di partito: “Nessuno scontro diretto tra Grillo e Pd: Grillo ci ha insultato e minacciato e Bersani ha reagito.” Ma, d'altra parte, ci sentiamo di spezzare una lancia a favore di Beppe Grillo, sostenendo che paragonare Bersani ad uno zombie, non è un'offesa, ma la disarmante e sconcertante realtà dei fatti! Come – tra l'altro – sostenuto, denunciato e dimostrato in più di una occasione dalla redazione di "Qui Europa".
Chi sono i veri comici?
Ma il comico prestato alla politica, che oggi – prendendo le difese dei cittadini contro lo strapotere della speculazione e delle banche sta dimostrando, a conti fatti, di esser meno comico dei suoi antagonisti politici e più politico del trio ABC (Alfano, Bersani e Casini) – ha subito rimpallato alla provocazione di Renzi dal social network Twitter, con una eloquente e pungente battuta : “Hanno bussato – ha scritto – ho risposto alla porta e non c’ era nessuno: era Matteo Renzi”.
Macchina del fango e leale confronto?
Ma a difesa di Beppe Grillo, sul web sono accorsi in migliaia, e non solo tra i militanti del "Movimento 5 Stelle". Hanno sbottato infastiditi migliaia di giovani italiani, contro i tentativi sistematici della stampa di regime di delegittimare Grillo, mediante l'azionamento di una martellante "macchina del fango”, protesa ad alterare la realtà, mettendo in cattiva luce Grillo con palesi falsità. In effetti l'incriminato video del 2006, a ben vedere, sarebbe stato tagliato della sua introduzione, tramutandone e snaturandone in tal maniera – poco elegante e piuttosto meschina – il vero senso. "In questo modo – obiettava uno dei post a difesa di Beppe Grillo – gli si fa dire il contrario di quello che in realtà aveva detto”.
Una disarmante evidenza
In realtà "Qui Europa" – per amor di cronaca e della verità – non può che prendere atto dei sistematici tentativi – da 5/6 mesi a questa parte – di continua delegittimazione di Belle Grillo e del suo neonato movimento politico. D'altra parte Grillo, con il suo 20-22% di elettorato a favore ed il suo trend di gradibilità personale in continua e progressiva ascesa, spaventa, e spaventa molto! Dall'analisi del video suddetto, infatti, non è difficile notare come invero si trattasse di una provocazione; di una frase detta in modo sarcastico. In ogni caso, il comico nell'occasione specifica aveva citato il caso del pestaggio di un extra-comunitario marocchino da parte di tre esponenti delle forze dell’ordine, avvenuto a Sassuolo nel 2006 e ripreso da un passante con il cellulare. Grillo aveva posto l’accento sarcastico sul fatto che i carabinieri fossero in tre, contro uno, e sottolineando il tutto con una tagliente battuta : “ I poveri carabinieri aggrediti a mani nude!”. L'opposto, dunque, di quanto lasciato intendere da Renzi!
Le critiche del capò Schulz, l'amico dei tecnocrati
Da Bologna, intanto, netta è stata la bocciatura del Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, in visita in Italia. “Penso – ha dichiarato Schulz, il difensore strategico dei poteri forti di Bruxelles – che Grillo sia un fenomeno di protesta non molto democratico, né trasparente. Non rappresenta una cultura democratica, perché dire sempre no a tutto senza dire a favore di cosa si è non è una possibilità”. Sarà, ma sentir parlare di democrazia il rappresentante dell'Europarlamento, di "questo Europarlamento" – lo stesso che di recente ha irrobustito la "cupola bancaria" blindando ancor di più i paradossali principi di tutela bancaria di "Basilea 3" e che non ha mosso un dito per tagliare le unghie alla speculazione ed alle agenzie di rating – è veramente a dir poco paradossale e curioso.
Democrazia? Una voce "necessaria", fuori dal coro!
Un altro polverone mediatico inutile, ma da cui possiamo trarre qualcosa, un insegnamento: andare con la mente e lo sguardo oltre le quotidiane ipocrisie della casta. E’ facile criticare qualcuno, solo perché la sua voce è fuori dal coro. Ancora più semplice è screditare colui che – come traspare chiaramente – butta fango, o semplicemente denuncia (a suo modo) il vero, sulle diverse ingiustizie italiane: la patria – non scordiamolo – della mafia, del malgoverno, dei favoritismi e ora dei maggiordomi dei banchieri travestiti da politici. A prescindere dalle modalità con cui viene posta una critica, nel caso di Grillo – forse a tratti in modo troppo sfrontato e scollacciato – gli si deve riconoscere in molti ambiti, il merito di aver portato tanti Italiani a conoscenze di altrettante magagne occulte. Magagne da decenni impunemente perpetrate in lungo ed in largo, nel Bel Paese. D'altronde è meglio vivere in una bellissima bugia o essere al corrente della cruda realtà?
Silvia Laporta (Copyright © 2012 Qui Europa)
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