Domenica, Maggio 4th/ 2014
– di Antonio Bassi –
Mercoledì, Maggio 2nd / 2012
– di Maria Laura Barbuto –
Unione Europea / Commissione Europea / Ucraina / Polonia / Romania / Spagna / Italia / Kiev / Leopoli / Roma / Europei 2012 / Sport / Calcio / Mattanza Canina / Sterminio cani / Dog Hunter / Villa dei Cuccioli / Pantheon / Manifestazioni / Animalisti / Volontari / Cani / Abbandoni / Avvelenamenti / Canili / Erminia Mazzoni / Gianni Alemanno
Ucraina: Europei 2012 da “cani”
Continua la mattanza: migliaia di cani uccisi
e gettati in fosse comuni.
Alemanno: “Se necessario, boicottiamo gli europei!”
800.000 cittadini chiedono intervento Ue
Kiev, Leopoli, Roma – Riflettori puntati su Ucraina e Polonia in vista dei prossimi Campionati Europei di calcio previsti per la stagione estiva 2012: una manifestazione importante che renderà ancora più “europei” i due stati ospitanti. D’altronde, lo si sa, il calcio unisce. Quindi, già da tempo, fervono i preparativi per far sì che tutto sia perfetto, per garantire la migliore ospitalità alle squadre nazionali che parteciperanno al torneo ed ai loro colorati tifosi. Ma l’Ucraina, nel tentativo di “rendere perfettamente presentabili” le strade di Kiev e Leopoli ha pensato bene di rendersi protagonista di una mattanza canina. Migliaia e migliaia i cani randagi uccisi con colpi di pistola, avvelenati con cibo e costretti a subire sofferenze atroci o ancora gettati in fosse comuni e ricoperti di cemento.
Gli spietati "Dog Hunter"
Queste atrocità vengono compiute ogni giorno per le strade ucraine da parte di coloro che i cittadini chiamano “Dog Hunter”, persone, evidentemente senza cuore, che si incaricano di procedere alle esecuzioni per eliminare i fedeli amici a quattro zampe. Davanti a questo barbaro massacro, sono 800.000 i cittadini europei che protestano e chiedono un imminente intervento dell’Unione Europea che, tramite la Commissione Petizioni del Parlamento, ha ricevuto le segnalazioni sugli abusi e i massacri nei confronti dei randagi, presentate dagli abitanti del Vecchio Continente. Ma la Commissione si è svincolata dall’eventuale impegno affermando, con grande diplomazia, che “la questione resta di esclusiva responsabilità dei singoli Stati e non è di competenza dell’Ue ma, data la portata dell’evento e la sua minacciosa espansione in altri territori, sarebbe necessaria una inversione di rotta”. Senza varcare i confini nazionali, ogni anno, solo in Italia vengono abbandonati 135.000 animali tra cani e gatti, ed il fenomeno è diffuso soprattutto al Sud dove, tra l’altro, i canili presenti sono per la maggior parte strutture in cui, secondo le denunce da parte delle associazioni animaliste, non vengono accuditi i randagi ma, di certo, girano parecchi soldi.
Probabile boicottaggio
Da Roma, nel frattempo, arrivano ancora proteste di boicottaggio degli europei alle quali si unisce anche il sindaco della città, Gianni Alemanno il quale dichiara che “dall’Italia deve partire un messaggio forte, che si imponga all’attenzione dei cittadini e delle istituzioni europee per fermare lo scempio a cui stiamo assistendo. E’ un’immagine che ferisce tutte le persone che amano gli animali.” Il 5 maggio prossimo, nella Capitale, al Pantheon, partirà una manifestazione nazionale per gridare “Basta” allo sterminio degli animali, alla quale il sindaco Alemanno parteciperà, schierato in prima linea accanto ai volontari e agli animalisti che da mesi e mesi sono impegnati in una battaglia costante. Proprio il primo cittadino ha scelto la Valle dei Cuccioli, una tra le strutture comunali romane che si dedicano alla cura ed alle adozioni degli amici a quattro zampe, come punto di partenza della sua personale lotta contro i maltrattamenti degli animali. Alemanno ha chiesto l’attenzione da parte del Governo italiano e, se necessario, la mancata partecipazione agli europei della nostra amata nazionale.
L'Ue non può lavarsene le mani!
L’europarlamentare Erminia Mazzoni, presidente della Commissione Petizioni, ha dichiarato che “La Romania è, secondo le statistiche, al primo posto per maltrattamenti degli animali, seguita da Spagna, Ucraina e Italia”. Paesi, quindi, in cui il randagismo è praticamente un crimine. Un problema questo che, al contrario di quanto dimostrato fino ad adesso, coinvolge pienamente e direttamente l’Unione Europea. Dopo tanto silenzio da parte delle istituzioni comunitarie, la Mazzoni ha affermato che presenterà una risoluzione a Strasburgo perché “è il trattamento degli animali che misura il grado di civiltà di un paese”.A quanto pare però, l’Ucraina non l’ha capito e continua a pensare agli europei: quelli, “giustamente”, porteranno nel paese tantissimi soldi, tra finanziamenti e turismo. E nel mondo in cui viviamo i soldi, purtroppo, sono la matrice di ogni azione. Li utilizzassero almeno per creare strutture idonee ad ospitare e a curare i randagi. Ah, ma dimenticavamo: per le strade non ce sono più!
Maria Laura Barbuto (Copyright © 2012 Qui Europa)
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