Sabato, Marzo 2nd/ 2013
– di Giovanni Antonio Fois –
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Martedì, Febbraio 14th / 2012
Italia / Ue / Commissione europea / Energia pulita / Bioeconomia / Riciclo / Vercelli
Ue: bioeconomia, rifiuti e risorse rinnovabili.
Tiene banco il modello "Vercelli"
Impianto per la produzione di bio-etanolo
in provincia di Vercelli
Bruxelles – L'Europa vuole passare da un’economia post-petrolio ad una fondata “su basi biologiche”. Questo è quello che si prefigge la nuova strategia per un uso sostenibile delle risorse rinnovabili. Tale strategia è stata presentata dalla commissaria alla ricerca e all’innovazione, Màire Geoghegan-Quinn, in collaborazione con il vicepresidente della Commissione Ue, Antonio Tajani; il commissario all'agricoltura Dacian Ciolos; alla pesca Maria Damanaki e all’ambiente Janez Potconik. Bruxelles vuole rendere strategiche non solo le risorse naturali della terra e del mare, ma anche i rifiuti dei cittadini europei, per trasformarli, con un basso impatto sull’ambiente, in crescita e occupazione. L'obiettivo è ridurre il costo dell'energia e dei trasporti. Si tratta della bioeconomia, che in Europa ha un fatturato di circa duemila miliardi di euro, e impiega circa 22 milioni di persone, che corrispondono al 9% dell’occupazione complessiva in Europa. La commissaria Geoghegan-Quinn ha portato come esempio proprio l’Italia, in riferimento al progetto IBP di Crescentino (Vercelli), che a partire da giugno 2012 sarà il più grande impianto al mondo per la produzione di bio-etanolo, questo materiale sarà ricavato dalla “biomassa agricola”. Si prevede una produzione di circa 40mila tonnellate l’anno. I settori interessati sono agricoltura e foreste, con biomassa e cellulosa; la pesca con l'utilizzo delle alghe; l'alimentare con i rifiuti biodegradabili, che possono essere usati per produrre carta e far funzionare comparti dell'industria chimica, biotecnologica ed energetica. Tutto questo è senza dubbio interessante ed apre nuove frontiere nella creazione di energia “pulita”. Tuttavia, sarà bene prevedere delle “regole etiche” per il rispetto reale dell’ambiente facendo in modo che non si arrivi, ancora una volta, allo sfruttamento selvaggio della natura per puri scopi economici.
Mirella Fuccella (Copyright © 2012 Qui Europa)