Giovedì, Gennaio 16th/ 2014
– di Piero Di Caterina –
Venerdì, Aprile 20th/ 2012
– di Maria Laura Barbuto e Sergio Basile –
Unione Europea / Fondo Monetario Internazionale / Fmi / Spagna / Francia / Italia / Grecia / Crisi /Lavoro / Occupazione / Giovani / Christine Lagarde
Giovani europei-lavoro: "connubio proibito?"
Le "preoccupazioni facili" di Christine Lagarde (Fmi)
ed i "paradossi affaristici" che destabilizzano l'Europa
Bruxelles, Parigi, Madrid, Roma – Un mercato del lavoro, quello europeo, che rischia di perdere una generazione: quella dei giovani. La disoccupazione ha, ormai, raggiunto livelli altissimi, direi storici, e la crisi ha portato, secondo dati ufficiali resi noti nelle scorse ore, "addirittura" 3 milioni di persone a rinunciare alla ricerca di un’occupazione. “Questa è la mia vera preoccupazione – ha affermato il presidente del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde (che sembra scordare d'un colpo le pur grandi colpe in seno all'Istituto Interrnazionale che dirige, il FMI per l'appunto: tra i co-responsabili indiretti del disastro greco) – e non possiamo lasciare che vengano mandate in fumo le speranze e le aspettative dei nostri giovani”. Ma la crisi europea non guarda in faccia nessuno al contrario di quanto possano affermare i leader dei diversi Stati membri. Nessuno è salvo, neanche l’Olanda che, fino a ieri “pluridecorata”, ora rischia di perdere la tripla A: chiave passepartout (duplicata ad hoc dalla politica internazionale, d'intesa con la finanza internazionalee le grandi lobbies) per il club esclusivo delle “migliori d’Europa”, al quale hanno libero accesso, ad oggi, solo Germania, Lussemburgo e Finlandia. E ciò anche grazie alla debolezza cronica e genetica dell'euro.
Il paradosso delle pagelle del rating
Ma, nonostante tutto, neanche la triade delle “tre A” è completamente al riparo dai conti in rosso dell’Unione Europea. Per la serie “Non è vero ma ci credo”, pare che la profezia dei Maya sulla fine del mondo nel 2012 trovi riscontro partendo proprio dal Vecchio Continente: mentre i cittadini greci stanno pagando sulla propria pelle le conseguenze della recessione e sono stati costretti a svendere la propria sovranità, i francesi sono prossimi alle elezioni che rivelano un futuro incerto per il Presidente Sarkozy e sono tornati nel limbo salutando, già da tempo, la tripla A. L'’Italia, dal canto suo, assiste agli sbalzi dello spread al quale affida le proprie sorti e gli spagnoli – idem con patate – si ritrovano nel vortice della speculazione che, probabilmente, inciderà sul futuro della moneta unica.
Ue: "Miracolati della speculazione" e "Santi addormentati"
Un’Europa da resuscitare insomma: il problema è che tra i rappresentanti politici nessuno può fare i miracoli (e forse in fondo nessuno a voglia di imparare a farli, o a votarsi a qualche santo) ma di certo sono tutti dei buoni predicatori. Peccato che contino i fatti e non le parole! Ne è la prova che nessuno muove un dito per contrastare la grande speculazione con una eventuale e provvidenziale "Tobin Tax"; che gli stati – come se nulla fosse – continuino ad essere obbligati dal Trattato di Lisbona a rifinanziarsi sui mercati intrernazionali (paradosso dei paradossi) e che le multinazionali che siedono nei consigli di amministrazione delle agenzie di rating continuino a fare il bello ed il cattivo tempo all'interno dei mercati, divertendosi con il rating a far schizzare lo spread come se fosse una palla impazzita in un'Europa di matti. Oppure – usando un'espressione cara ai "teorici del complotto" – potremmo parlare di un'enorme palla impazzita che vaga sospinta da una misteriosa e sinistra forza in quello che qualcuno chiamerà un N.O.W.: un "Nuovo Ordine Mondiale", che poi è disordine allo stato puro!
Maria Laura Barbuto, Sergio Basile (Copyright © 2012 Qui Europa)