Mercoledì, Giugno 17th, 2015
– di Chiara Mangolini –
Sabato, Marzo 30th/ 2013
– Testimonianza/Dossier – Redazione Ora Pro Siria, Damasco, Aleppo –
Siria, Via Crucis, Venerdì Santo, Cristo in Croce, Dramma Siriano, Via Crucis della Siria, Terrorismo, Omicidio, odio, Violenza, Persecuzioni dei cristiani di Siria, Culla della Civiltà, Culla del Cristianesimo, Terra Santa, Gerusalemme, Damasco, Aleppo, Homs, Papa Bergoglio, Papa Francesco, Giovani Libanesi, Ora Pro Siria, Un inganno chiamato Primavera Araba, Follia Omicida, 40 vergini, Libia, Iraq, Paradiso trasformato in Inferno
Un Inganno chiamato "Primavera Araba"
Prima Parte
La Testimonianza – Lettera di un volontario
cristiano in Siria. Altro che Primavera!
Papa Francesco alla Via Crucis: "la Croce di Gesù è
la Parola con cui Dio ha risposto al male del mondo"
– Siria: Informazioni distorte anche da molta stampa cattolica
– Mercenari addestrati ad uccidere
– Follia Omicida: Morire per Raggiungere le 40 vergini promesse
– Chi sono i mandanti?
– La Strategica Demonizzazione dei Capi di Stato (come Libia e Iraq)
– Siria: Un Paradiso trasformato in Inferno
dalla Redazione di "Ora Pro Siria" – Damasco, Aleppo
Riceviamo e Giriamo questa Lettera inviata da un amico volontario
cristiano in Siria alla Redazione di "Ora Pro Siria"
Siria – Tartous, Aleppo, Damasco – Carissimo Mario, quasi all’ultimo momento ho deciso il mio viaggio in Siria. Forse mi ha dato sollievo il tuffarmi di persona in quella situazione che da lontano tanto ci angoscia – e certamente la gioia reciproca dell’incontro coi nostri amici è stato un anticipo di Pasqua. E’ tempo, ci siamo detti, di vivere nella speranza contro ogni speranza. Sempre più la speranza si rivela come un dono che viene ad illuminare la bellezza e le risorse della nostra umanità, offuscata e deturpata da tante brutture. Quello che era impossibile per via di ambasciata, ottenere il visto, diviene relativamente facile, per lo meno in zona di Tartous, per chi si assuma personalmente il rischio di andare, almeno se in compagnia di gente del paese. Alla frontiera è stato più lungo del consueto ma nell’insieme non abbiamo avuto troppe difficoltà. Incredibile la gentilezza e il sorriso della maggior parte di questi poveri soldati. La prima tappa però è stata in Libano, dove ho avuto la gioia di trascorrere una giornata coi nostri carissimi amici di Aleppo, impediti dalla gravità della situazione di ritornare nelle loro case. Dalla viva voce di Giovanni e di Giorgio, dall’incontro seguente coi nostri cari a Tartous e poi su in città, da ciò che ho potuto osservare personalmente durante il viaggio, ho avuto la netta riconferma di quanto già sapevamo.
Informazioni Distorte anche in molta Stampa Cattolica
La cosa più stupefacente è come qui da noi, inclusa la stampa cattolica, possa ancora circolare tanta informazione distorta: ciò che è bianco diventa nero, e l’angoscia di tanti fratelli viene ricoperta da questa vischiosa ideologia primaveril-democratica che vorrebbe ancora legittimare la brutale carneficina in atto per volontà delle grandi potenze. Ma – mi chiedo – c’è ancora davvero qualcuno che crede alla "Primavera Araba"?
Mercenari alla Benladen addestrati ad uccidere i Cristiani e alauiti
Anche noi, procedendo a tappe in taxi verso la nostra meta e facendo un percorso molto lungo per vie secondarie, onde evitare i posti più pericolosi, abbiamo incontrato qualcuno di quei tipi barbuti alla Benladen. Mi dicono che se ne contano un numero vicino ai 30.000 di questi musallaìn (combattenti), uomini che fino ad ora hanno varcato le frontiere e sono penetrati in Siria. Sono truppe addestrate alla guerra santa, vengono da diversi paesi, Tunisia, Afganistan, Pakistan, Cecenia, anche dalla Francia e da altri paesi europei, ovunque ci siano colonie di integralismo musulmano che praticano questo perverso addestramento nelle loro moschee. Si parla anche della Giordania, sotto il patrocinio dell’America (Usa). La cosa sicura, è che vengono per combattere e per morire.
Follia – Pronti a Morire per poter raggiungere le 40 Vergini promesse
Ho udito testimonianze relative ad alcuni che sono stati catturati. Normalmente sembrano drogati, alcuni di loro si sono detti convinti di essere sul suolo di Israele e di marciare alla conquista di Gerusalemme. Alcuni hanno proclamato di voler morire – ma non domani – oggi! Sono impazienti di uccidere per potere così, grazie al sangue di infedeli versato, cristiani o alauiti che siano, varcare le porte del paradiso ed andare ad incontrare le 40 vergini loro promesse in spose.
Il Dono per le Spose Celesti – Il Grande Inganno
Sui corpi dei musallaìn abbattuti sono stati a volte trovati – come si trova il pane nelle giacche dei soldati dell’esercito siriano – indumenti intimi femminili: il dono per le spose celesti. Sembra tutto una favola ma è tutto vero, me lo assicurano le testimonianze di questi Abu sopravvissuti, con la paura negli occhi e il sorriso buono dei semplici lavoratori della terra. Me lo confermano gli amici di Aleppo, di cui conosci la qualità di esperienza e di cultura, e la capacità di vivere coi piedi per terra. Solo che questa terra sta saltando ormai sotto i piedi di tutti. I figli e fratelli della gente dei villaggi stanno morendo tutti: le case e le strade sono tappezzate di grandi manifesti con foto di giovani uomini, ragazzi dai bei volti ancora puliti. Sono i soldati uccisi da questi mostri per la guerra, che a loro volta sono poveri, poverissimi uomini ingannati.
Burattinai e Burattini – Chi sono i Signori della Guerra?
Ma chi sono i signori della guerra che stanno dietro a tutto questo? Chi i mandatari e gli attizzatori del fanatismo musallaìn, o dei Fratelli Musulmani, dei Salafiti, delle truppe di Al Qaida? I gruppi fanatici sono diversi, i mandatari sono altra cosa, da ricercare nelle grandi potenze. Non venite a parlarmi del feroce Assad che si divertirebbe a bombardare soprattutto i luoghi dove si trastullano bambini innocenti: peraltro sangue del suo sangue e future forze del suo esercito.
La Strategica Demonizzazione dei Capi di Stato
Basta con l’interessata e astuta demonizzazione di questi capi di stato, si tratti di Iraq, Libia o Siria, che trovandosi a gestire quelle dittature nelle quali sono nati (e certamente le dittature non sono una bella cosa, ed usano mezzi coercitivi e violenti) stanno tuttavia sforzandosi di risollevare le sorti dei loro paesi. Quando rischiano un pò troppo di riuscirci, quando imboccano una via di graduale riforma e apertura, unita però a una forza militare (come era il caso della Siria, paese vivibile, paese in risalita economica, paese aperto alla convivenza pacifica fra diversità, paese se non democratico però civile per una antichissima vocazione di crocevia fra popoli e culture); quando le sorti di un popolo rischiano un pò troppo di risalire, ecco allora la strategia della demonizzazione. Per la quale, coloro che si stracciano le vesti additando la dittatura, non hanno alcun timore ad allearsi per questa operazione alla forse peggiore delle dittature, quella dell’Arabia Saudita, che si fonda sull'aristocrazia del petrolio dominando il popolo con la Sharia. E gli ingenui ci cascano e fanno eco, applaudendo alla primavera araba.
Possiamo testimoniare di aver conosciuto un'oasi di Pace chiamata Siria
Sì, noi possiamo testimoniare di avere conosciuto la Siria come un Paese dove le differenti etnie e fedi vivevano in una passabile pace, nel rispetto reciproco e in un benessere crescente, un clima in cui si avvertiva che anche la libertà politica poteva essere in crescita, perché in crescita era il dialogo, l’apertura al resto del mondo. Noi abbiamo conosciuto Aleppo come una città splendida, ricca, erede di un crogiuolo di culture, religioni, civiltà, una città aperta, che non aveva paura delle sue differenze perché era fiera della sua identità, antichissima e in divenire.
Un'oasi di Pace tra Cristiani e Mussulmani
Noi abbiamo vissuto la cortesia reciproca, nei negozi e nelle strade e sui mezzi pubblici, fra cristiani e musulmani, il discreto interesse delle loro donne che si avvicinavano alle nostre benedicendo, chiedendo e promettendo preghiera. Vedevamo il traffico crescente, gli impresari italiani che sempre più affollavano gli aerei per la Siria. Tutto questo non piaceva ai signori della guerra. Oggi Aleppo, città in cui persino i Sunniti hanno resistito alla propaganda estremista per rovesciare il governo, è un cumulo di macerie. Per merito di chi? Forse di Assad, che da anni stava costruendo il suo paese e che è stato costretto a bombardarlo per eliminare i cecchini fanatici che insediati nelle case (espropriate sgozzando gli abitanti) sparano a raffiche di mitraglia su passanti, donne e bambini? (Continua….)
Inviatoci dalla Redazione di "Ora Pro Siria" – Damasco, Aleppo
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