Università: defezioni record e “palliativi governativi”
Sabato, Aprile 28th / 2012
– di Sergio Basile e Maria Laura Barbuto –
Italia / Crisi Ue / Internazionalizzazione / Università / Studenti stranieri / Francesco Profumo / Defezioni / Calo delle iscrizioni / Perdita del valore legale delle lauree
Profumo – Università:
“per crescere bisogna puntare
sull'intrernazionalizzazione!"
Ma intanto defezioni a livello record
La "ricetta palliativo" del Ministro Profumo:
dal 2014 a Milano dottorati in inglese.
Roma – Analizzando i dati relativi al numero degli iscritti presso gli atenei italiani (Qui Europa ha fatto in merito un'indagine presso le universitò calabresi, tra le quali l'Ateneo Magna Graecia di Catanzaro) è fortemente sintomatico della necessità di licenziare al più presto questo schizzofrenico governo tecnico, che – tra l'altro – sta distruggendo l'amore dei giovani per la cultura ed il sapere. Ciò attraverso almeno due infeici mosse: un cuneo fiscale che soffoca le famiglie – rendendo in casi sempre crescenti impossibile sopportare i costi dei giovani studenti desiderosi di laurearsi e/o specializzarsi (solo a Catanzaro nel 2012 gli iscritti alla Facoltà di Giurisprudenza – da sempre una delle più gettonate nell'Ateneo del capoluogo calabrese – sono diminuiti di oltre 400 unità); ed il tentativo di legittimare lo stesso titolo di studio acquisito con fatica e sacrifici in lunghi anni di studio, mediante la proposta di "abolizione del valore legale della laurea". Alla faccia della meritocrazia! Tuttavia, questi spinosi e gravissimi argomenti sembrano non sfiorare o almeno non impensierire più di tanto il ministro dell'Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Francesco Profumo, che continua ad arrovellarsi il cervello su un tema francamente non prioritario: l'“Internazionalizzazione”.
I "miracolistici" risvolti dell'internazionalizzazione secondo Profumo
"Internazionalizzare", dunque, è divenutala la parola d’ordine utilizzata in varie salse nei contorti discorsi del ministro in merito al futuro ed alla crescita delle università italiane . “L’apertura dei nostri atenei agli studenti stranieri – ha dichiarato di recente Profumo – fa parte di un ‘Progetto Paese’ che coinvolge molti attori, dall’università all’impresa, e si attua su piani diversi”. Test e corsi in inglese – sembrerebbe – saranno un obiettivo primario per il mondo accademico, al fine di aumentare in modo esponenziale il numero degli studenti stranieri iscritti presso Università italiane e accrescere il prestigio delle stesse. Peccato che a diminuire – e di molto – sia il numero dei giovani iscritti italiani.
Profumo: ambizione esterofila e scarso senso del realismo
Un progetto ambizioso e di respiro internazionale che attirerebbe in Italia, giovani talenti europei e accrescerebbe la collaborazione tra gli atenei e le imprese. “Gli studenti cresciuti in contesti più internazionali – continua il Ministro – sono importanti per le imprese per due motivi: i laureati stranieri possono essere inseriti nelle aziende avendo però già assorbito la cultura italiana, e gli studenti italiani sono già abituati ad un contesto internazionale.” Ecco perché è necessaria una normativa sull’immigrazione che consenta e regoli, nel migliore dei modi, l’ingresso di risorse straniere. Quella dell’internazionalizzazione è una sfida: le università italiane saranno pronte ad accoglierla? Si comincia dal Politecnico di Milano, dove a partire dal 2014 le lauree magistrali e i dottorati saranno solo in inglese. Peccato che dall'anno prossimo a studiare economia e diritto presso le nostre prestigiose Università, saranno sempre meno giovani promesse nazionali.
Sergio Basile, Marialaura Barbuto (Copyright © 2012 Qui Europa)
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