– di Padre Piotr Anzulewicz e Sergio Basile –

Padre Piotr Anzulewicz, Sergio Basile, Circolo Culturale San Francesco, Parrocchie, Non possiamo vivere nel menefreghismo, mettersi al servizio del nostro prossimo ogni giorno, La prova dell'amore è il servizio ai fratelli, Nuovo Ordine Mondiale 

Veri Testimoni – Non possiamo più Vivere

nel menefreghismo materiale e spirituale

Urge uscire dalle nostre certezze, riconciliarsi e mettersi

al servizio del nostro Prossimo ogni giorno: ripartiamo

dalle nostre parrocchie e dalle famiglie!

di Padre Piotr Anzulewicz e Sergio Basile

 Urge uscire dalle nostre certezze                                                                           

Roma, Catanzaro – Oggi, Giovedì della 6^a settimana del tempo ordinario, in Vaticano, si tiene il Concistoro sulla famiglia, con il saluto del cardinale decano, Angelo Sodano; l’intervento del Pontefice ai porporati; la relazione introduttiva del cardinale Walter Kasper sul tema della famiglia. Tra le letture odierne (Gc 2,1-9   Sal 33   Mc 8,27-33) il filo conduttore che può desumersi ci porta a riflettere sul fatto che non ci sia nulla di peggio, nella fede, del lasciare che essa si depositi. Lasciare che le sicurezze ammuffiscano, che lo slancio iniziale dell'incontro si lasci avvolgere dalla polvere e dalle ragnatele della quotidianità. È sempre per strada, il Maestro, sempre avanti e ci invita ad uscire dalle nostre certezze di cattolici benpensanti e spesso e volentieri passivi. Se davvero abbiamo messo i nostri piedi nelle orme di Cristo, non spaventiamoci se ci ritroviamo vicini al Golgota, a sperimentare l'assoluto del dono di sé, o tentati di rifiutarlo. La tentazione è parte integrante della nostra storia di vocazione: prima di Pietro, anche Gesù, anche Maria, furono tentati. Dirò di più: la tentazione appartiene alla pedagogia di Dio, e serve a purificare la nostra fede. Così l’importante non è passare immuni dalla tentazione. L’importante è, invece, fare il cammino di Pietro. Anche noi, se lo vogliamo, possiamo incrociare lo sguardo di Gesù. In modo speciale, possiamo incontrare Gesù, che libera e salva, nel Sacramento della Riconciliazione, a patto che ci ricordiamo sempre che proprio l'incontro con Lui nella nostra vita e nel nostro quotidiano è ciò che più conta, l'incontro di grazia con il Signore Gesù, che libera e salva la nostra vita. D'altronde o sio è con Lui o contro di Lui. Non ci sono vie di mezzo. Non illudiamoci!

 La Prova dell'amore è il servizio…. oltre la critica facile                                 

L’esperienza del perdono deve condurci all’amore, al dono di sé, a un vero e proprio “invaghimento” per Cristo: Dio Creatore incarnato e fatto uomo per guidare l'umanità sul cammino – pieno di ostacoli – di ritorno al Bene. Non si tratta tuttavia di un’emozione passeggera. L’innamoramento per Cristo è una faccia della medaglia. L’altra faccia della medaglia è il servizio della Chiesa. “Se mi ami, pasci”. La prova dell’amore è il servizio dei fratelli. Chiediamoci allora, con coraggio: amo davvero la Chiesa, la Comunità universale dei credenti fondata da Cristo e dai primi apostoli? So vedere – anche nelle vicende di oggi, della Chiesa pellegrinante nel mondo – la “foresta di santità che cresce”, ben oltre l’“albero che cade”? E’ vero: anche all’interno della Chiesa ci sono molti scandali, tante “sporcizie”, ipocrisie e tradimenti. Fatti umani che sono la dolorosa conseguenza del peccato dell’origine. Ma la domanda è: sappiamo cogliere “il grande fiume” della santità e della grazia di Dio, per il quale la Chiesa stessa è santa? Oppure ci accodiamo troppo facilmente alle critiche ipocrite e senza amore di tanti rotocalchi e media mondialisti?

 L'Importanza del Sacramento della Riconciliazione                                       ​

 «I nostri peccati sono anche contro i fratelli, contro la Chiesa e per questo è necessario chiedere perdono alla Chiesa e ai fratelli, nella persona del sacerdote» – ha detto ieri Papa Francesco in Piazza S. Pietro, nella sua catechesi dedicata al Sacramento della Riconciliazione (Confessione). «Celebrare il Sacramento della Riconciliazione significa essere avvolti in un abbraccio caloroso: è l’abbraccio dell’infinita misericordia del Padre (…) Il Signore ci aspetta, si fida di noi così tentati, peccatori, apre sempre orizzonti». Al contrario il demonio – ha detto Papa Francesco il 18 febbraio – con “la tentazione chiude” e fa “crescere” un ambiente simile alla barca degli Apostoli. «Chiediamo al Signore che sempre, come ha fatto con i discepoli, con la sua pazienza, quando siamo in tentazione ci dica: ‘Fermati, stai tranquillo. Ricordati cosa ho fatto con te in quel momento, in quel tempo: ricordati! Alza gli occhi, guarda l’orizzonte, non chiuderti! E questa Parola ci salverà dal cadere in peccato nel momento della tentazione».

 L'Uomo non può vivere nell'inerzia e nell'indifferenza                                ​

Ma è fondamentale, per vincere le tentazioni e percorrere saldi il proprio commino anche riscoprire il senso della preghiera quotidiana e restare impegnato, avere una missione quotidiana e non vivere come le pecore, senza meta, senza direzione e senza un valore morale e religioso portante che riempia di senso ogni istante della nostra vita. I tempi sono difficili, troppo difficili e bui e ciascuno di noi non è solo responsabile verso se stesso e la propria famiglia, ma anche verso il Prossimo. Forse il lato meno indagato del "Nuovo Ordine Mondiale" che l'élite mondilaista vuole imporre in tutte le nazioni della Terra è proprio questo: un irrefrenabile processo di induzione all'indifferenza che dietro il velo della tecnologia e del progresso illude gli uomini, li distrare e li convince di essere semi-dei autosufficienti. Ma la verità è un'altra! Non possiamo più permetterci di vivere nell'indifferenza e nell'inerzia! Un buon posto per iniziare a sperimentare questo percorso e di essere protagonisti della nostra vita, uscendo dai pregiudizi, è la parrocchia. Ma prim'ancora le nostre famiglie. Luoghi ideali per risvegliarci ed eventualmente risvegliare le coscienze laddove dovessero essere intorpidite e svuotate dalla routine e dal "mondo".

Padre Piotr Anzulewicz, Sergio Basile (Copyright © 2014 Qui Europa)

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