Domenica, 23 Ottobre/ 2016
– di Patrizia Stella –
Sabato, 21 luglio / 2012
– di Sergio Basile –
Senato / Fiscal Compact / Mes / Debito pubblico / Crisi / Omertà / Parlamento / Monti / Napolitano/ Sardegna / Imu / Sicilia / Agricoltura / Raffaele Lombardo / Germania / Movimento 5 Stelle
Dittatura Italia – Via libera al Fiscal Compact
e al tracollo finale della Democrazia
Ci aspettano 20 anni di dittatura e nuove ingerenze dirette dell'Europa dei
banchieri, anche nel dopo Monti; la politica in Italia è definitivamente morta
e sepolta
di Sergio Basile
Roma – E’ stato approvato il 12 Luglio senza dibattito in Senato. Il Fiscal Compact si riconferma un “patto fiscale” dai tratti ingannevoli e disonesti, anche nel momento della sua approvazione. Meno di una settimana di lavoro per ratificarlo, e non sono noccioline: il trattato europeo impone all’Italia di tagliare 45 miliardi di debito pubblico all’anno per 20 anni ( grazie alla spending rewiew). Obbiettivo? Mettere in pareggio un Debito illegale ed impareggiabile perchè si auto-rigenera in base ai meccanismi perversi che abbiamo visto (vedi articoli correlati: "Schiavi di un Debito Illegale).
Il Vergognoso silenzio del Parlamento
Silenzio al Parlamento. Malgrado finte prese di posizione e finte scaramucce tra ABC, che si attenuano come al solito col calar del sole, o addirittura allo spegnimento della spia rossa delle telecamere. Nessuno dice una parola a difesa della libertà e integrità dei cittadini, ma rimangono tutti in poltrona! Alfano, Casini, Berlusconi e Bersani continuano in pratica a fare la loro sporca, sporchissima particina, e a sostenere i disastri, i sanguinosi disastri del professor Monti, mentre l'Italia, la grande Italia del lavoro va irrimediabilmente a rotoli. Da registrare solo un timido intervento della Lega – che lascia però il "tempo che trova" – che ha chiesto un referendum popolare che non verrà mai messo in pratica.
Il Grande Tradimento
Seppur si siano nascosti dietro questo omertoso silenzio – tradendo sia il "patto elettorale" con gli Italiani, che il "patto sociale" con la storia – tutti i parlamentari sanno a cosa ci stanno facendo andare incontro. Un vero e proprio macigno per la nostra Repubblica, reso ancora più pesante dai controlli della Germania e non solo. Un giogo schiacciante, dittatoriale, posto sul nostro collo – come l'agricoltore fa con le sue bestie – e su quello dei nostri figli. Questo strazio, infatti, secondo questi signori dovrebbe andare avanti per 20 anni, ed evidentemente oltre: perchè 20 anni così vuol dire. "trasferirsi idealmente nel quarto mondo". Cioè giusto il tempo di trasformare l'Italia nel Burundi: con tutto il rispetto per il Burundi.
Il Grande Boicottaggio
Ma a far più rabbia di questa sporca e menzognera casta di meschini politicanti, sicuramente quei cittadini che restano volutamente nell'ignoranza e – a differenza dei cugini spagnoli, scesi nelle piazze a milioni – restano comodamente seduti davanti alla TV ad ascoltare media corrotti e notizie completamente falsate e protese a boicottare le nostre menti, rendendo più facile il percorso dei nostri aguzzini verso il disastro più totale nostro e delle nostre famiglie. A diffrenza di oggi, nel passato – come apprendiamo dalla storia antica – il popolo d'Israele sotto la schiavitù dei faraoni d'Egitto sperarono in Dio e trovarono Mosè. Ma chi saranno oggi i nostri liberatori sociali? Chi i nostri Mosè? L'unico (grande) conforto, per i credenti. è sapere che – come ha detto la Madonna nelle apparizioni, da Fatima a Medjugorie – i tempi che oggi stiamo vivendo sono i più bui della storia, ma alla fine il bene trionferà. Magra consolazione (forse) per i non credenti, esposti in pieno a tutti gli effetti più deleteri di un a-nomismo cronico: perdita di qualsiasi tutela reale e garanzia giuridico-legislativa. Fenomeno che il sociologo Durkaim analizzò nel teorizzare il suo famoso "suicidio anomico": forma di suicidio tipico dei nostri tempi.
Schiavizzati dall'Europa col "sorriso sulle labbra"
La sovranità economica, in questa apocalisse indotta e mascherata, verrà totalmente dirottata fuori dallo stato italiano, per migrare verso la Commissione europea, e l’Eurogruppo. L’obbligo di pareggio di Bilancio e soprattutto un rientro a tappe forzate del debito pubblico (falso e fittizio) saranno dictat da rispettare prima di ogni altra cosa! Qualunque stato ritenesse che non stiamo rispettando i “patti “, potrà denunciarci al fine di farci sanzionare con una multa fino a 0,1 % del Pil ( 1, 6 miliardi di euro). E qui casca l'asino: non sarà Mario Monti a chiederci nuove manovre (il gioco è sottile quanto subdolo) ma una volta che il professore sarà tornato ad occuparsi a tempo pieno delle sue banche e dei suoi club occulti, sarà direttamente l'Europa ad allungare su di noi (e sui nostri alleggeriti portafogli) i suoi asfissianti tentacoli, chiedendoci "nuove manovre". Per chi non l'avesse ancora capito quello che stiamo vivendo non è un gioco, non è una crisi passeggera, ma è una vera e propria guerra tra classi. Un vero e proprio "gioco al massacro", dove il popolo più addormentato sarà il primo a vacillare, ed in Italia – in tal senso – ogni giorno che passa l'indifferenza e la disinformazione mediatica ci stanno portando alla schiavitù totale. E lo faranno sorridendoci, con il sorriso sulle labbra: trattandoci da completi idioti.
La "prostituta liberal-socialista"
Una cosa è chiara, la politica è fallita, prostituitasi completamente alla causa liberista ed al dio denaro; e le caste – malgrado gli ultimi tentativi di coprirsi e le ultime illusioni – hanno gettato la maschera. Non esiste più il senso dello stato e delle istituzioni tipico della destra conservatrice; non esiste più la lotta per la difesa dello stato sociale e dei diritti dei lavoratori, tipica delle forze della sinistra, e della sinistra moderata. Non esiste più l'idea di giustizia sociale e di rispetto per la dignità umana che animarono Don Sturzo e personaggi come Giorgio La Pira, tipici di partiti di centro e di un elettorato cattolico. Chi dovrebbe incarnarli oggi? Forse il montiano Pierferdinando Casini? Fatto sta, che di giorno in giorno, crescono i consensi per il Movimento 5 Stelle, l'unico finora capace – sistematicamente – di schierarsi apertamente contro lo strapotere delle banche e delle lobby, e contro i loro maggiordomi italiani della politica. Riuscirà Beppe Grillo, che nei consensi ha già sovrastato il duo Alfano-Berlusconi, a sormontare la strategica accoppiata Bersani-Casini? Manterrà fede ai suoi programmi anti-austerity? Chi vivrà vedrà! Ma, intanto, nell'attesa di conoscere le pieghe elettorali che il nostro Paese prenderà, c'è da dire che oltre al Fiscal Compact verrà ratificato l’altro trattato liberticida per eccellenza, ossia il Mes (Meccanismo Europeo di Stabilità) il fondo di 500 miliardi che entrerà in vigore effettivamente a Settembre, Germania permettendo. Con questo trattato, l’Italia, s’impegna a versare oltre 15 miliardi in 5 anni; senza contare una serie di altri articoli che, comma dopo comma, sono tesi alla distruzione della libertà e democrazia degli stati europei che vi hanno aderito, in nome di una nuova dittatura europea, opportunamente camuffata. Cose delle quali abbiamo abbondantemente parlato (vedi articoli correlati).
Sicilia sotto attacco
Nel frattempo il Premier Monti ha avuto, in questi giorni, un vertice improvviso con il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il grosso dell’incontro è stato dedicato al viaggio americano di Monti, il quale ha esposto a Re Giorgio Napolitano tutti i particolari inerenti agli incontri con le personalità stanunitensi: personaggi tutti – secondo Monti – interessati alla ripresa del Vecchio Continente. "Se l’Europa non si riprende, anche l’America un giorno potrà risentirne": ha spiegato il professore con la passione per i "derivati". Belle e commoventi parole che venivano spese proprio mentre Moody’s, l’agenzia di rating , declassava l’Italia! Una parte dell’incontro è stata dedicata, poi, anche alla Sicilia. Monti si è riferito alla lettera scritta l’altro giorno a Raffaele Lombardo, nella quale esprimeva timori per il rischio di default e chiedeva conferma sulle dimissioni. Parlarne a Napolitano è stato un modo per ottenerne la copertura politica, su una mossa che ha avuto reazioni forti, soprattutto in Sicilia.
Sardegna alla riscossa
Ma l’opinione pubblica è in fermento, finalmente, anche in Italia. Gli Italiani non ce la fanno più! Malgrado i media fingano di non accorgersene.E ci sono volte in cui l’unione fa la forza: la settimana scorsa, gli agricoltori sardi hanno salutato definitivamente l’Imu. L’amministrazione regionale ha deciso di classificare come svantaggiati tutti gli enti locali dell’Isola; ad eccezione del territorio del capoluogo regionale, dove i terreni agricoli hanno scarsa rilevanza. Il comparto agricolo è già martoriato da una forte impennata dei prezzi di produzione, assolutamente antieconomica: ora le aziende potranno destinare ad altri impieghi il denaro per il balzello su campi, stalle, capannoni ed edifici. E arrivano anche buone notizie.
Intanto le lobby esercitano il potere reale
Nella Borsa di Chicago le quotazioni di mais hanno fatto registrare un nuovo massimo storico: un aumento del 42% negli ultimi 30 giorni, insieme a un rialzo del 34% per il grano e 17% per la soia. Dinamiche dovute alla siccità negli Stati Uniti e le alluvioni in Russia e Ucraina. Gli agricoltori italiani potranno contare, però, su un aumento del prezzo solo nel medio periodo: anche il mercato agricolo è in preda alla speculazione. Ci sono società specializzate nell’accumulo del prodotto, attività che si è dimostrata molto redditizia! Si segnala poi – con grande vergogna e sconcerto – un vero boom dei prodotti di finanza derivata sulle quotazioni dei principali cereali: titoli pensati per tutelarsi dalle oscillazioni dei prezzi ed oggi diventati un arma a doppio taglio nelle mani delle grandi società finanziarie, che continuano ad esercitare il potere reale in questa gabbia di matti.
Sergio Basile (Copyright © 2012 Qui Europa)
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